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Team Sky, Geraint Thomas alza bandiera bianca: ritiro dal Giro 100
Geraint Thomas (Team Sky)

Team Sky, Geraint Thomas alza bandiera bianca: ritiro dal Giro 100

Il Giro d’Italia 2017 di Geraint Thomas è giunto al termine: il leader del Team Sky non ripartirà per la tredicesima tappa della Corsa Rosa, la Reggio Emilia-Tortona.

I postumi della caduta di cui è stato vittima assieme ad altri compagni ai piedi della salita del Blockhaus – finiti a terra a causa di una moto della polstrada che a bordo della carreggiata ha recato danni al passaggio del gruppo – si sono rivelati fatali. Ha provato a stringere i denti, il trentenne gallese, il quale nella cronometro di Montefalco è stato protagonista di una buona prova che lasciava sperare in un suo recupero, ma la condizione non è stata quella che sperava e così ha preferito alzare bandiera bianca.

Il problema alla spalla, ma soprattutto un ginocchio che “peggiora di giorno in giorno” l’hanno costretto, in completa sintonia con il suo staff tecnico, di salutare tutti e tornarsene a casa. Afferma di essere rammaricato per la decisione presa, soprattutto per il fatto che il Giro 100 doveva essere il suo obiettivo stagionale, nonché il suo debutto in qualità di leader in un Grand Tour.

Invece il destino ha scelto diversamente e a quel punto non avrebbe senso “sopravvivere più che correre”. A questo punto appare già chiaro quale sarà il suo prosieguo di stagione: tornerà ad allenarsi per essere nuovamente il più prezioso gregario di Chris Froome al Tour de France, precisando, però, che tornerà in Italia il prossimo anno per tentare ancora l’assalto alla Maglia Rosa.

Intanto prosegue il mancato feeling tra il Giro d’Italia e il Team Sky. Dominatrice in Francia, la compagine britannica continua a non ottenere risultati per quanto concerne la generale della nostra corsa: prima Bradley Wiggins, poi Mikel Landa, ora Geraint Thomas (nonché lo stesso Landa già fuori classifica) hanno sempre mancato per diversi motivi l’appuntamento con i vertici della classifica. E pensare che quest’anno era stato sacrificato il velocista Elia Viviani per allestire una squadra interamente deputata a supportare i due leader in salita.

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