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Serie A, ecco il Totti-day. L’Olimpico è sold-out per il saluto: qui Totti i numeri di un simbolo
Francesco Totti selfie a Trigoria. Twitter

Serie A, ecco il Totti-day. L’Olimpico è sold-out per il saluto: qui Totti i numeri di un simbolo

Oggi a Roma è il Totti-day. Per i giallorossi Francesco Totti non è un, è Il giocatore. Qui Totti i numeri di un capitano diventato simbolo assoluto.

24 anni sono passati dal suo debutto in Serie A. Un quarto di secolo in cui tutto è cambiato, dallo sport alla politica, dalla società alla tecnologia. Al di là dell’accostamento storico, Totti ha inevitabilmente segnato un’epoca del calcio italiano, diventando a 40 anni suonati l’ultima bandiera ancora in circolazione. Un simbolo della calcistica romanità non solo nella Penisola, ma anche fuori dai confini nazionali.

Ci sono due eventi, che segnano in maniera indelebile l’immaginario mitico intorno al calciatore nativo di Porta Metronia, quartiere Testaccio. La Scarpa d’Oro alzata come bomber più prolifico dei campionati europei nella stagione 2006-07, unico italiano a riuscirci insieme a Luca Toni è il primo momento. Il secondo è il cucchiaino del 30 settembre 2014 segnato a Joe Hart, allora portiere del Manchester City, che lo ha trasformato nel marcatore più anziano nella storia della Champions League; un record poi perfezionato con la rete al CSKA Mosca del 25 novembre dello stesso anno, alzando l’asticella a 38 anni e 59 giorni.

I numeri restano a dir poco lusinghieri anche nel resto delle competizioni: in Serie A Totti è il secondo marcatore di tutti i tempi, alle spalle solamente di Silvio Piola, con 250 gol segnati in 618 partite nella massima serie sempre ovviamente con la stessa maglia, quella giallorossa cucita addosso. Il capitano romanista è anche colui che ha realizzato più doppiette in A (46), nonché l’unico nella storia ad essere andato in doppia cifra con la stessa maglia per nove campionati consecutivi (tredici in totale).

C’è un dato poi che certifica l’eternità di capitan Totti: delle 307 siglate con la maglia Roma ben 143 (quasi la metà) sono arrivate dopo i tre anni. Numeri che ribadiscono ancor di più quanto Totti abbia segnato la storia giallorossa e del calcio italiano anche con l’avanzare degli anni e il trascorrere di stagioni e generazioni.

Il binomio Roma-Totti resta inscalfibile chissà per quanto tempo: in giallorosso il numero dieci è infatti il calciatore con più presenze ufficiali (785), con più gol (307), con più presenze e reti in A (618-250), più gettoni e gol europei (103-38). Ma il numero 10 è anche l’uomo con più stagioni da capitano (19), più marcature multiple (56), trofei vinti da capitano (5) e più reti su calcio di punizione (21).

Una Totti-costante, nell’immaginario del pallone italiano, che qualcuno ha provato a scalfire per colpa di un rapporto mai idillico e mai veramente scoppiato in positivo con il tecnico delle sue ultime stagioni. La seconda esperienza di Luciano Spalletti alla Roma è stata infatti condotta da episodi sgradevoli e polemici fra lui stesso e il capitano-simbolo della romanità: proteste, lamentele e dichiarazioni piccate, da una parte o dall’altra, e il trattamento poco consono che il tecnico di Certaldo ha voluto riservare al mito-Totti soprattutto negli ultimi anni di gestione romanista.

Resta una macchia, in questo farewell tour che oggi si concluderà con l’abbraccio dell’Olimpico commosso ed emozionatissimo: il non ingresso in campo in Milan-Roma di qualche settimana fa. Col risultato messo già in ghiacciaia con l’1-4, l’ultima di Totti alla Scala del calcio poteva e doveva diventare l’occasione vera per iniziare la marcia d’avvicinamento al Totti-day. E invece la sostituzione non c’è stata. Spalletti ha cercato poi di recuperare facendolo entrare per 1’ nell’ultima grande sfida della carriera alla Juventus, nel 3-1 dell’Olimpico; e poi per altri 4’ nella trasferta del Bentegodi.

Briciole, di una torta di addio che poteva essere ben più corposa. Oggi alle 18 all’Olimpico scorreranno lacrime di emozione e commozione: perché uno come Totti, anche per i tanti avversari che in questi 24 anni l’hanno conosciuto, sfidato e apprezzato, non si dimentica.

Checché ne pensi Luciano Spalletti, uno come Francesco Totti mancherà eccome al calcio italiano. Che il Totti-day abbia inizio: ciao Capita’, la Serie A ti saluta.

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