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Champions: per la Juventus la disfatta è Real, la delusione cosmica. Un’analisi
Delusione Juventus Champions League Cardiff

Champions: per la Juventus la disfatta è Real, la delusione cosmica. Un’analisi

Poteva essere un trionfo, è finita in un incubo. La 7ª finale europea persa, con modalità che sanno di disastro. La Juventus a Cardiff s’è sciolta.

All’indomani di Cardiff la sensazione di aver vissuto un incubo atroce per la Juventus resta tutta. Nonostante un primo tempo giocato ad armi pari contro il Real Madrid, che era uscito solo nella pancia della frazione lasciando l’approccio e la conclusione ai bianconeri, la squadra di Allegri si è letteralmente sciolta, squagliata, al rientro dagli spogliatoi.

Quello che resta – e forse resterà – incomprensibile è l’incredibile tracollo dei campioni d’Italia nel secondo tempo: incomprensibile perché, a parte un Dybala in serata decisamente fosca (da peggiore in campo, purtroppo), la Juventus stava tenendo bene il campo, aveva resistito al forcing merengue che aveva portato al primo gol di Ronaldo e aveva reagito con un gol da antologia di Mandzukic nell’azione tutta al volo che resterà, comunque sia andata, nella storia delle finali di Coppa Campioni.

Quello che è successo nell’intervallo non si sa, ed è il vero grande dubbio che attanaglia tutti i tifosi bianconeri. La squadra è rientrata scarica, molle mentalmente prima che fisicamente, ed è finita troppo schiacciata dalla forza del Real per subire due gol in 4’: una mazzata micidiale per chiunque, un uno-due fulminante che anche la Juventus non poteva assorbire subito.

Certo, ci sono gli episodi sfavorevoli: nel primo tempo il tiro di CR7 leggermente deviato da Bonucci che mette fuori causa Buffon; nel secondo, soprattutto, l’eurogol di Casemiro che senza la deviazione decisiva di Khedira forse non sarebbe mai entrato.

Ma attaccarsi agli episodi in questo caso non conta: bisogna essere sportivi e riconoscere la grandezza della squadra di Zidane, che ha dimostrato di essere per la terza volta in quattro anni una corazzata formato Champions. I numeri dei blancos restano impressionanti: Duodecima Champions, per la prima volta nella storia una squadra ne vince due consecutive, CR7 mister 10 gol fra quarti semifinali e finale e marcatore nei tre trionfi merengue degli ultimi anni. Il killer istinct formato Europa ce l’ha avuto il Real come al solito e non la Juve.

La 7ª sconfitta in 9 finali europee peggiora ancora di più uno score da cenerentola d’Europa: la Juventus è la squadra che di finali continentali ne ha perse di più. La paura di vincere, che in Italia i bianconeri non hanno mai avuto, si ripalesa nei risultati deludenti fuori dai confini nazionali. Il vecchio cruccio che gli antijuventini sfoderano sempre per rimarcare le distanze fra la Serie A e la Champions League.

A voler guardare il cammino Champions di questa Juventus i più ottimisti ci potranno vedere ancora il bicchiere mezzo pieno: i soli tre gol subiti prima della finale, il capolavoro tattico e tecnico contro il Barcellona che aveva proiettato la Signora nel ruolo di seria pretendente per la vittoria, l’inossidabilità della BBC unita alla forza prorompente dell’attacco. È un bicchiere troppo amaro, questa mattina, per poter essere trangugiato con tranquillità: nonostante il terzo Double di fila la Juventus ha fallito ancora l’assalto alla Coppa più importante, atrocemente e sinceramente non si può dire altro.

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