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Diritti tv Serie A 2018-21, c’è caos: Mediaset si ritira, asta deserta, la Lega rinvia tutto

Diritti tv Serie A 2018-21, c’è caos: Mediaset si ritira, asta deserta, la Lega rinvia tutto

Diritti tv Serie A 2018-21, lo stato si fa ingarbugliata: in mattinata Mediaset s’era sfilatam nel pomeriggio asta deserta, la Lega rinvia l’assegnazione.

Offerte giudicate «non rappresentative del valore del campionato»: con queste parole nel pomeriggio l’Assemblea di Serie A ha deciso di rinviare ogni tipo di decisione sull’assegnazione dei diritti tv per il triennio 2018-2021 della Serie A.

Una situazione resa più confusa e disordinata dalla decisione presa da Mediaset in mattinata: il colosso televisivo di Cologno Monzese ha infatti deciso di sfilarsi dall’asta e di disertarla senza presentare alcuna proposta.

Questo il comunicato diramato questa mattinata dal Biscione fondato da Silvio Berlusconi: «Al di là dei contenuti sportivi e dei valori economici attribuiti ai singoli pacchetti, ribadiamo che la formulazione dell’invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani costretti ad aderire obbligatoriamente a un’unica offerta commerciale. Mediaset si riserva di ricorrere in tutte le sedi competenti».

L’Assemblea di Lega si è vista così costretta a sfruttare una clausola nel bando: visto che i pacchetti sono 5, e le offerte – secondo indiscrezioni – sono stati presentate solo per quattro di essi da Sky e da Perform Group, la Lega poteva anche non assegnare l’intero slot di pacchetti, cosa infatti avventura.

Sempre rimanendo alle indiscrezioni pubblicate da Repubblica, Sky avrebbe offerto 440 milioni (230 milioni per il pacchetto A con base d’asta a 200 milioni, 210 per il D con base d’asta a 400). Una cifra ritenuta insufficiente, considerando che dal triennio 2015-2018 si erano ottenuti nel complesso 943 milioni. Se l’obiettivo era sfondare il miliardo, la Serie A ha fallito e si è decisa a rinviare ogni decisione.

Queste le parole a margine di Carlo Tavecchio, presidente della FIGC: «È stata una riunione abbastanza rapida viste le proposte pervenute. Ritenendo che le offerte non rappresentano il valore reale del calcio italiano, l’assemblea ha deciso di non assegnare a nessuno i diritti per il triennio 2018-2021. Si procederà con un nuovo bando dallo stesso valore di partenza (un miliardo di euro, ndr) e ci sarà tempo fino a novembre».

Si prospetta un lungo braccio di ferro fra la Lega Calcio e i grandi colossi della televisione italiana.

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