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In attesa delle grandi montagne, ancora una giornata da medie difficoltà alla Vuelta a Espana 2017: la settima tappa, da Llíria a Cuenca. Ciudad Patrimonio de la Humanidad propone tre facili Gran Premi della Montagna, eppure l’ultimo è abbastanza vicino al traguardo da farci sperare in un finale brioso e mai banale.
Si parte da Lliria, comune di quasi ventimila abitanti all’interno della Comunità Valenciana, per arrivare, dopo 207 km (frazione più lunga dell’intera edizione) nel pieno entroterra della penisola iberica. Un percorso continuamente frastagliato, caratterizzato da tre scogli che assegnano punti per la classifica della maglia a pois blu.
Il primo è rappresentato dal Puerto La Montalbana, terza categoria di 8 km al 4.3% di pendenza media. Scollinamento al km 51, poi continui avvallamenti ed ecco il secondo GPM, l’Alto de Santa Cruz de Moya, ancora un terza categoria lungo 8.7 km al 4%. A questo punto è il momento di una lunga fase centrale piuttosto facile prima del tratto conclusivo, caratterizzato dall’Alto del Castillo.
Si tratta della solita rampa tipica della Vuelta: soli duemila metri, ma con una pendenza media del 7.2% e punte che arrivano al 15%. Una rampa che incoraggia gli attacchi di corridori già fuori classifica, dopo la quale ci sono dieci chilometri facili che condurranno fino a Cuenca, città Patrimonio dell’Umanità.
L’arrivo di Sagunto, al termine del quale si è imposto il polacco Tomasz Marczynski al termine di una lunga fuga, non ha apportato scossoni alla classifica generale, se non il ritrovamento di un pimpante Alberto Contador (Trek-Segafredo). Cambierà qualcosa verso Cuenca, dove l’arrivo di una fuga resta in ogni caso la soluzione più probabile?
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Km 51.0 – Puerto La Montalbana 8 km al 4.3% – categoria 3
Km 88.7 – Alto de Sta. Cruz de Moya 8.7 km al 4% – categoria 3
Km 195.3 – Alto del Castillo 2 km al 7.2% – categoria 3
