Ritorna la quiete alla Vuelta a Espana 2017. Dopo tante salite (a volte lunghe, a volte ripide), una giornata di tranquillità attende i corridori nel corso della seconda settimana, in attesa del tappone della Sierra Nevada preannunciato come uno dei più attesi dell’intera 72^ edizione.
La tappa numero tredici condurrà il plotone da Coin a Tomares: siamo nel territorio dell’Andalusia, assoluta protagonista nella fase centrale della corsa, e si lascia il Mediterraneo per spostarsi verso l’interno. I chilometri da percorrere sono 198.4 e non prevedono particolari difficoltà, lasciando aperte le porte ai velocisti, di certo quelli meno considerati lungo i ventuno giorni della gara iberica. C’è un unico Gran Premio della Montagna da affrontare ed è posto in apertura: si tratta dell’Alto de Ardales, un terza categoria lungo 7.2 km, con una pendenza media del 4.3%.
In seguito c’è ancora qualche strappetto da superare (neppure valido per la classifica della maglia a pois blu) ad Almargen e Villanueva de San Juan, ma poi tanta pianura fino alla fine. Attenzione, però, ai chilometri conclusivi: probabilmente saranno pochi i velocisti che si faranno sorprendere, ma è pur presente un leggero dislivello che appare più volte negli ultimi cinquemila metri e fino alla flamme rouge indicante l’ultimo chilometro.
L’Italia si affida a Matteo Trentin (Quick Step Floors), il quale, forte di due vittorie di tappa, punta dritto al tris e al rafforzamento della maglia verde della classifica a punti. Ma c’è anche Sacha Modolo (UAE Team Emirates), finora apparso non estremamente brillante. Il condizionale è d’obbligo, ma dovrebbe restare tutto immutato in ottica classifica generale.
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Km 27.2 – Alto de Ardales 7.2 km al 4.3% – categoria 3