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Non resta che attendere l’Angliru. Ebbene si: mancano ancora due giorni alla frazione più attesa, ma la Vuelta a Espana 2017 non propone molto altro di interessante, se non quanto già visto e rivisto. La diciottesima tappa del Grand Tour iberico è una riproposizione in maniera assai più soft della precedente, quella terminante sul muro di Los Machuchos.
Stavolta si riparte da Suances e si arriva a Santo Toribio de Liébana dopo 169 km, ma lo scenario è lo stesso, se non fosse per la diversa regione in cui è chiamata a passare la carovana, la Cantabria. Sono quattro i Gran Premi della Montagna da affrontare, tutti nella seconda parte: l’ultimo coincide con l’ennesimo arrivo in salita di questa 72^ edizione.
Si comincia da Suances e per i primi 100 km non accade nulla, se non la solita fuga che presumibilmente prenderà il largo. Poi ecco in sequenza tre salite non insormontabili: sono la Collada de Carmona (4.8 km al 7.2%, terza categoria); la Collada de Ozalba (6 km al 6.6%, terza categoria); la Collada de la Hoz (7 km al 6%, seconda categoria).
La cima di quest’ultima è a trenta chilometri all’arrivo: primi 10 in discesa, poi un falsopiano verso l’ascesa finale, quella che conduce al traguardo del Monastero francescano di Santo Toribio de Liebana. Ancora un terza categoria di soli 3.2 km con pendenza media del 6.4%. Negli ultimi millecinquecento metri, tuttavia, non si scende mai sotto il 10%.
Saranno sufficienti per sperare di vedere ancora accesa la lotta alla maglia rossa e all’intero podio? Per la vittoria finale, ad ogni modo, l’arrivo di una fuga è molto più che un’ipotesi. Profili tecnici: altimetria, dettaglio GPM e ultimi chilometri, planimetria. Clicca qui per tutte le classifiche aggiornate.
Km 109.5 – Collada de Carmona 4.8 km al 7.2% – categoria 3
Km 126.0 – Collada de Ozalba 6 km al 6.6% – categoria 3
Km 139.7 – Collada de la Hoz 7 km al 6% – categoria 2
Km 169.0 – Alto de Santo Toribio de Liébana 3.2 km al 6.4% – categoria 3
