Nel 1998 fa un fuoriclasse chiamato Marco Pantani firmava una leggendaria impresa vincendo nello stesso anno Giro d’Italia e Tour de France. Diciannove anni dopo, un britannico di nome Chris Froome riesce in un’impresa non meno difficile, portando a casa nel giro di due mesi il Tour de France e la Vuelta a Espana.
Si diceva che nessuno avrebbe potuto compiere tale doppietta nel ciclismo odierno e del resto proprio lui, il Keniano bianco, di podi nella corsa a tappe spagnola ne aveva già ottenuti abbastanza, ma senza mai salire sul gradino più alto. Nel 2017 bisogna aggiornare gli almanacchi: dopo una prima parte di stagione sonnacchiosa, il formidabile atleta del Team Sky si presenta a Dusseldorf, sede della Grand Depart, senza aver neppure vinto una tappa.
Tre settimane dopo, pur senza mai alzare le braccia al cielo in un arrivo parziale, conquista la sua quarta maglia gialla, già di per sé risultato straordinario. Con la testa libera da stress dopo aver già conseguito il principale obiettivo di stagione, eccolo al via da Nimes della Vuelta numero 72. Stavolta pare addirittura tutto più facile: comincia a guadagnare sugli avversari a poco a poco, giorno dopo giorno, fino a dare a tutti il colpo di grazia nella sua specialità, la cronometro.
Dopo aver concesso al Pistolero Alberto Contador la possibilità di sparare l’ultimo colpo in carriera, esulta come poche volte ha fatto per l’impresa realizzata: la doppietta è finalmente realtà! Se il Pirata era riuscito nell’accoppiata Giro-Tour, per trovare qualcuno in grado di centrare Tour e Vuelta nello stesso anno bisogna risalire più indietro a due signori francesi, di qualche decennio fa: Jacques Anquetil e Bernard Hinault, protagonisti dell’impresa rispettivamente nel 1963 e nel 1978.
“Una sensazione incredibile, come è stata incredibile l’esperienza di questa Vuelta”, commenta orgoglioso il robotico atleta di origini kenyane a coronamento di una fantastica cavalcata. Per considerarlo a tutti gli effetti un grandissimo della storia, manca un solo tassello che, si spera, possa arrivare presto: il Giro d’Italia.