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Serie A, 6ª giornata: Sampdoria-Milan 2-0; altro tonfo rossonero, blucerchiati in volo
Duvan Zapata Sampdoria-Milan, Serie A. cdn

Serie A, 6ª giornata: Sampdoria-Milan 2-0; altro tonfo rossonero, blucerchiati in volo

Sampdoria-Milan, anticipo domenicale della 6ª di Serie A, finisce 2-0: la Samp di Giampaolo che conferma di essere in gran forma, Diavolo ancora rimandato: non ci siamo.

Ancora una volta lontano da San Siro il Milan di Montella toppa, clamorosamente: le certezze che parevano cristallizzarsi dopo il bell’inizio di stagione fra Serie A ed Europa League si stanno sciogliendo come neve al sole e ora, dopo 6 giornate, i punti di svantaggio dalla vetta del campionato sono già sei, ma a preoccupare ancora di più è la tenuta atletica e mentale di questo Milan: abulico nell’atteggiamento, apatico e indolente nella gestione della palla, il Diavolo rossonero rischia di questo passo di non arrivare neppure in zona Europa. E a breve ci saranno la sfida alla Roma e soprattutto il derby: Montella è avvertito

I blucerchiati di Giampaolo, dal canto loro, si candidano a un ruolo da outsider: l’inizio di campionato ricorda molto da vicino quello della scorsa stagione e i punti, grazie a 5 turni da imbattuti, sono 12. Sullo sfondo anche la partita contro la Roma che prima o poi dovrà essere recuperata: il Baciccia doriano può sognare a occhi aperti.

Anche perché la prova del Ferraris mette in luce una squadra in formissima, che passeggia letteralmente sul Milan. I rossoneri si vedono in appena cinque minuti, dal 35’ al 40’: prima e dopo è un monologo della Samp, che per arrivare dalle parti di Donnarumma approfitta pure di sette errori inguardabili dei vari Zapata, Kessié, Bonucci e Biglia in fase di impostazione. Se i blucerchiati non vanno in vantaggio è solo per difetto di mira, oltre che per l’intervento della VAR che, dopo il rigore assegnato per un braccio largo di Kessié su cross di Strinic, salva il Milan decretando il calcio d’angolo.

La carica agonistica doriana si produce anche nel secondo tempo, nonostante un Milan che sembra uscire se non altro dalla sua metà campo: in circa tre occasioni Puggioni vede arrivare i rossoneri, con tentativi di Suso, Kessié e Kalinic.

Ma proprio quando i rossoneri stanno prendendo fiducia arriva la mazzata servita da un errore-orrore della loro difesa: cross dalla destra, Bonucci regge come può lo Zapata avversario – Duvan – ma Cristian – il rossonero s’inventa un rinvio di testa che serve al suo omonimo connazionale un cioccolatino facile da scartare. Erroraccio-regalone che manda in visibilio tutta Marassi e che riapre i casi di mercato: se il Milan ha preso Musacchio, perché deve giocare uno come Zapata? E le ironie sull’omonimia si sprecano.

Montella le prova davvero tutte, mandando dentro Calhanoglu, Cutrone e Borini, ma per il Milan formato trasferta non c’è niente da fare. Anzi: l’appena subentrato Alvarez, fra l’altro ex Inter, chiude la pratica al 46’ al primo pallone toccato, infilando un diagonale sinistro che incoccia sul palo e batte Donnarumma. La Sampdoria va in paradiso, il Milan è di nuovo all’inferno: d’accordo che è il Diavolo, ma i rossoneri vorrebbero essere in posti meno bollenti a quest’ora.

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