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Quagliarella, il classico che non tramonta mai: 35 anni quasi e il vizio eccelso del gol
Fabio Quagliarella - Sampdoria - Torino-Sampdoria - Serie A 4a giornata

Quagliarella, il classico che non tramonta mai: 35 anni quasi e il vizio eccelso del gol

Fra i cannonieri top di Serie A c’è un italiano. Ed è una notizia, di questi tempi. Se quest’italiano con 15 gol ha 35 anni e si chiama Fabio Quagliarella: veterano dal gol facile.

Ci sono attaccanti gira mondo e attaccanti che, nel più piccolo, hanno girato l’Italia: attraversando anche l’inferno delle serie minori ma brillando soprattutto nel calcio che conta, quello della Serie A. E Fabio Quagliarella, a quasi 35 anni (li compirà il 31 gennaio), non solo può fregiarsi di questo titolo, ma può vantarsi anche di altri numeri da paura. Da mettere sul banco nel confronto con altri colleghi.

Infatti, dietro a Immobile con 20 gol e Icardi con 18, c’è proprio lui: con la tripletta di ieri alla Fiorentina l’attaccante di Castellammare di Stabia è salito fino a quota 15 gol, eguagliando in una giornata e superando poi il suo record personale in carriera. Mai Quagliarella s’era spinto più in là dei 13 gol segnati proprio con la Sampdoria nel 2006-07, l’Udinese nel 2008-09 e il Torino nel 2014-15. Ora il Masaniello migliore di sempre può aggiornare le proprie statistiche.

E spingere lo sguardo più in là su lui e sulla sua squadra, la Sampdoria di cui è diventato giustamente capitano. La squadra di Marco Giampaolo viaggia a ritmi vertiginosi (8 vittorie su 10 partite interne al Ferraris, in casa meglio solo la Juventus) grazie anche se non soprattutto ai gol dell’attaccante campano.

8 dei 15 gol segnati da Quagliarella quest’anno sono giunti nelle ultime 6 partite. Doppiette al Cagliari e alla Spal, tripletta contro la Fiorentina e gol al suo Napoli, squadra che lo cedette anni fa scatenando l’ira di tutta la tifoseria sul giocatore accusato di essere un traditore. In un’intervista alle Iene di quasi un anno fa, il giocatore ammise i problemi legati alla terribile vicenda che lo vide vittima di stalking da parte di un poliziotto amico, Raffaele Piccolo, che finì per incidere sia sul suo addio al Napoli che sulla carriera conseguente.

Dal 2009 Quagliarella ha cambiato tantissime maglie: dal Napoli alla Juventus, dal Torino in cui aveva cominciato alla Sampdoria che lo aveva già abbracciato, Masaniello ha sempre segnato. I numeri del 2017 del bomber campano sono lusinghieri: 20 gol segnati in tutto l’anno solare e una tendenza che nel 2018 è già parecchio interessante.

Per ora Quagliarella è nettamente il secondo miglior bomber italiano per marcature stagionali dopo Immobile (dietro di lui ci sono Inglese e Lasagna a 7), ma soprattutto ha messo il suo nome davanti ad attaccanti più titolati e pagati di lui: da Dybala a Mertens, da Higuain a Dzeko. Tutti dietro a un arzillo 35enne che più invecchia più segna. L’attaccante capitano della Doria ha tutta l’intenzione di non fermarsi qui e di riportare i blucerchiati in Europa. È un mistero che un goleador così dal 2010 non giochi più in Nazionale: 7 gol in 25 presenze non erano poi una media malvagia. Chissà se il prossimo ct non decida di richiamare il bomber italiano più prolifico dell’ultimo scorcio di stagione…

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