Beffato due anni fa da Enrico Gasparotto, Michael Valgren si prende una bella rivincita e va a conquistare l’Amstel Gold Race 2018: il danese dell’Astana festeggia sul traguardo di Valkenburg vincendo una volata a due con Roman Kreuziger (Mitchelton-Scott), mentre al terzo posto si piazza proprio Gasparotto (Bahrain-Merida), ancora una volta il migliore degli italiani.
È una corsa senza respiro, la Classica della birra: alto il chilometraggio, 261 km, e tante le insidie, a cominciare dalle stradine strette e tortuose tipiche dei Paesi Bassi e dalle 35 cotes da affrontare sulle Ardenne. La più prestigiosa corsa neerlandese ha visto in passato tanti azzurri alzare le braccia e ad uno di questi, Damiano Cunego (Nippo Vini Fantini), si appresta ad appendere per l’ultima volta un numero sulla schiena da queste parti.
Poco dopo le 10.30, compiuto il tratto di trasferimento, prende il via la gara con 175 corridori al via in rappresentanza di 25 squadre. Pochi minuti più tardi, ecco formarsi la fuga di giornata, composta da Jenthe Biermans (Katusha-Alpecin), Eddie Dunbar (Aqua Blue Sport), Tsgabu Gramay (Trek-Segafredo), Preben Van Hecke (Sport Vlaanderen-Baloise), Oscar Riesebeek (Roompot-Nederlandse Loterij), Bram Tankink (LottoNL-Jumbo), Lawson Craddock (EF-Drapac), Matteo Bono (UAE Team Emirates) e Marco Tizza (Nippo Vini Fantini).
Arriva a raggiungere un ampio vantaggio (oltre otto minuti) il drappello dei fuggitivi, ma bisogna attendere gli ultimi cinquanta chilometri affinché la corsa entri nel vivo a causa di un ritmo costantemente snervante. A poco meno di trenta chilometri alla conclusione, provano ad allungare Roman Kreuziger (Mitchelton-Scott) ed Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida), due degli ex vincitori qui a Valkenburg: non riescono a fare la differenza, ma contribuiscono a far scemare il divario nei confronti di chi comanda, che puntualmente viene ripreso in occasione dell’ultimo passaggio sul Cauberg, la salita simbolo.
Una volta scollinati, tentano un’azione Greg Van Avermaet (Bmc) e Rudy Molard (Groupama-FDJ), ma i migliori sono tutti lì. Arriva la penultima asperità, il Gulhemmelberg, ed è Alejandro Valverde (Movistar) a trainare il gruppo alzando l’andatura, in modo che davanti non sono che una dozzina a giocarsi il successo, tra cui i due italiani Bono (che poi molla dopo oltre 200 km di fuga) e Gasparotto. Dopo che nulla accade sull’ultima cote, il Bemelerberg, ai meno duemila ecco lo scatto decisivo di Michael Valgren e Roman Kreuziger.
Dietro si guardano ed è il solo Gasparotto a tentare l’aggancio: va vicino al ricongiungimento, il corridore friulano, ma deve accontentarsi della terza posizione, dal momento che a contendersi la vittoria sono i due lì davanti. Ad avere la meglio è Valgren, che allo sprint batte Kreuziger e si riscatta dal secondo posto ottenuto due stagioni fa.
Nulla da fare per tutti gli altri, a partire da Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), che vince la volata del primo gruppetto di inseguitori e si classifica al quarto posto davanti ad Alejandro Valverde, il quale deve ancora una volta rimandare il successo con la prima Classica delle Ardenne.
Ordine d’arrivo:
1 Michael Valgren (AST)
2 Roman Kreuziger (MTS)
3 Enrico Gasparotto (TBM)
4 Peter Sagan (BOH)
5 Alejandro Valverde (MOV)
6 Tim Wellens (LTS)
7 Julian Alaphilippe (QST)
8 Jakob Fuglsang (AST)
9 Lawson Craddock (EFD)
10 Jelle Vanendert (LTS)