Momento d’oro per Thibaut Pinot. Dopo aver vinto la Classica più antica del calendario internazionale, la Milano-Torino, il francese in forza alla Groupama-FDJ si gode il trionfo nell’ultima Monumento della stagione, Il Lombardia 2018. Un trionfo cominciato da lontano – da quel muro di Sormano, a 50 km all’arrivo, dove è scattato in compagnia di Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) – e completato in solitaria sul traguardo di Como dove lo Squalo, campione uscente, si piazza al secondo posto.
È senz’altro la prova in linea più dura in calendario, la Classica delle Foglie Morte, dall’alto dei suoi 241 km e oltre quattromila metri di dislivello distribuiti tra Colle Gallo, Colle Brianza, Madonna del Ghisallo, Colma di Sormano e Civiglio. Ed è anche la prova più ambita, stando alla startlist di livello assoluto, con l’intero podio mondiale presente, oltre a tanti campioni pronti a darsi battaglia.
L’ultima Classica-Monumento della stagione parte da Bergamo e vede per trenta chilometri il gruppo procedere compatto. Poi avanzano in otto: Davide Ballerini (Androni Sidermec), Umberto Orsini e Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Florian Sénéchal (Quick Step Floors), Franck Bonnamour (Fortuneo Samsic), Jonathan Restrepo (Katusha Alpecin), Michael Storer (Sunweb) e Marco Marcato (UAE Team Emirates). Essi riescono a guadagnare fino a sei minuti su chi li insegue, poi, una volta cominciate le asperità, il gap cala sensibilmente.
Il ricompattamento avviene in corrispondenza del duro muro di Sormano, in cui comincia la vera selezione naturale. Qui già avviene l’azione che di fatto decide la corsa: Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo) tenta l’allungo, ma la Bahrain-Merida non gli concede più di cento metri di margine. A chiudere definitivamente sullo sloveno è lo stesso capitano della squadra araba, Vincenzo Nibali, che assieme a Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) allunga in vista dello scollinamento, per poi piombarsi in discesa.
Sul terzetto di testa rientra, col passare dei chilometri, Egan Bernal (Team Sky), proprio mentre il suo compagno Gianni Moscon fora in un momento topico e perde definitivamente le possibilità di giocarsi qualcosa di importante. Sembra già tagliato fuori Alejandro Valverde (Movistar), che perde l’attimo e vede stoppato ogni tentativo di rientro da Domenico Pozzovivo e Franco Pellizotti, alleati dello Squalo, nonostante il lavoro di due uomini EF Drapac in supporto di Rigoberto Uran.
Nibali, Pinot, Roglic e Bernal cominciano il Civiglio, ultimo GPM, con 36″ sugli inseguitori. Il francese è il primo a rompere gli indugi, attaccando ripetutamente in salita: l’italiano resiste, mentre si staccano definitivamente lo sloveno e il colombiano. In vista della cima, anche lo Squalo è costretto ad arrendersi allo strapotere del transalpino, supportato da una condizione fisica invidiabile.
E la sua è una cavalcata trionfale, che lo porta ad alzare le braccia al cielo sul traguardo di Como. Ha dichiarato più volte il suo amore per l’Italia, dove è sbocciato ciclisticamente vincendo, molto giovane, la vecchia Settimana Lombarda. Non è ancora riuscito a lasciare il segno al Giro, ma proprio nel nostro Paese ha trovato la vera consacrazione: prima la Milano-Torino in cima a Superga, poi, appena tre giorni dopo, un durissimo Lombardia 2018 conquistato meritatamente.
Monumentale Pinot, che riporta il Lombardia in Francia ventuno anni dopo Laurent Jalabert, monumentale anche Vincenzo Nibali, che pur non al meglio riesce a chiudere al secondo posto, trovando il guizzo nel finale per scongiurare il rientro degli inseguitori. Inseguitori regolati, a 43″, dal belga Dylan Teuns (Bmc) davanti a Rigoberto Uran, con Domenico Pozzovivo ottavo.
Ordine d’arrivo:
1 Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) 5:53:22
2 Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) +0:32
3 Dylan Teuns (BMC Racing) +0:43
4 Rigoberto Uran (Education First-Drapac) +0:43
5 Tim Wellens (Lotto Soudal) +0:43
6 Ion Izagirre (Bahrain Merida) +0:43
7 Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) +0:43
8 Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) +0:43
9 Daniel Martin (UAE Emirates) +0:48
10 George Bennett (LottNL-Jumb9 +1:22