Il Brasile è una nazione davvero ricca di tesori naturali e di persone di cuore, con sentimenti simili a quelli del meridione italiano: lì non abitano numeri, ma persone vere e proprie, che hanno le loro storie e le loro difficoltà da raccontare ai circa diecimila tifosi italiani che sbarcheranno nel Nuovo Mondo questa estate.
Ebbene si, perché il 12 giugno cominceranno i Mondiali 2014, evento che tutti bramano da quattro anni a questa parte, da quanto quel Waka Waka ha portato sfortuna alla nazionale italiana facendola uscire quasi subito: Brasile contro Croazia allo stadio San Paolo, quello sudamericano e non quello di Fuorigrotta a Napoli, e poi dopo due giorni, il 14 giugno, ci sarà la prima partita dell’Italia che giocherà contro l’Inghilterra.
I tifosi italiani si ritroveranno a far fronte ad una realtà molto calda e calorosa, ma altresì avranno la possibilità di visitare una terra meravigliosa, quale è il Brasile: purtroppo, assieme ai suoi lati positivi, ci sono tante realtà che straziano la graziosità di quel luogo, una tra tutte i numerosi episodi di poca sicurezza sul lavoro e di violenza.
Si ricorda che nei numerosi lavori di ristrutturazione non si riescono a contare su due mani i vari morti sul lavoro, perché ci sarebbe bisogno di più di due mani: uno degli ultimi è stato quello del ragazzo morto per mancata sicurezza allo Stadio San Paolo, incidente che ha fermato per qualche giorno i lavori.
Invece, nelle ultime ore, un giovane di 26 anni ha perso la vita alla fine della gara tra Parana e Santa Cruz, a causa di un forte colpo di un lavandino buttato oltre le tribune dai tifosi del Santa Cruz.
Ad aggiungersi a ciò, ci sono gli scontri con le forze dell’ordine nelle favelas di Rio de Janeiro, che invece di portare pace stanno preparando la guerra.