Un Davide Formolo a dir poco eroico si laurea meritatamente campione italiano 2019. Il veronese in forza alla Bora Hansgrohe attacca da lontano e, resistendo tenacemente al ritorno degli inseguitori, taglia tutto solo il traguardo di Compiano, andando a conquistare la maglia tricolore. Succede nell’albo d’oro ad Elia Viviani.
È l’Alta Val Taro a far da teatro, quest’anno, della battaglia tricolore. 226 km il tracciato proposto, con un primo circuito lungo da ripetere per due volte comprendente tutti i comuni della valle ed un secondo anello a Compiano da affrontare dieci volte: in questa seconda parte, la salita di 5.1 chilometri al 3.1% di pendenza media sarà il fulcro della corsa e si rivelerà probabilmente decisiva.
Cinque corridori – Matteo Busato (Androni Sidermec), Giacomo Garavaglia (Colpack), Mattia Bais (Cycling Team Friuli), Enrico Battaglin (Katusha) e Francesco Baldi (Overall Tre Colli Cycling Team) – a cui se ne aggiungono altri cinque successivamente – Giulio Ciccone (Trek Segafredo), Mattia Cattaneo (Androni), Pierpaolo Ficara (Amore e Vita), Simone Ravanelli (Biesse) e Andrea Pasqualon (Wanty) – sono i protagonisti della prima parte di gara che, come la seconda, si corre sotto l’opprimente caldo che in questi giorni sta investendo la nostra penisola e che rende la giornata ancor più dura del previsto.
Una volta cominciato il circuito finale, tuttavia, inizia la selezione e in testa restano i soli Ciccone, Cattaneo, Ficara e Pasqualon, sebbene il gruppo guidato dalla Neri – Selle Italia si faccia sotto e ai meno cinquanta all’arrivo, con sette giri ancora da percorrere, annulli la fuga.
Ed è da questo momento che comincia la vera corsa e cominciano a mettersi in mostra gli atleti più attesi. A muoversi per primo, a oltre tre giri alla conclusione, è Davide Formolo (Bora Hansgrohe), mentre tra gli inseguitori, poco più che una decina, si fa vedere anche Fabio Aru (UAE Team Emirates).
Il veronese tiene duro pur essendo da solo in testa, conserva un vantaggio costante di mezzo minuto che diventa anche più cospicuo nei tratti in discesa, in cui da dietro non appaiono così affiatati nel ridurre il gap. È un uno contro tutti e questi ultimi vengono messi in saccoccia dal ventisettenne di Negrar, che ce la fa a conquistare un successo prestigiosissimo.
Nessuno si aspettava che un’azione partita quasi per caso potesse arrivare a compimento. Ci ha creduto Formolo, supportato in gara da due soli compagni (Oscar Gatto e Daniel Oss), che compie un’impresa che fa seguito al secondo posto di peso ottenuto alla Liegi-Bastogne-Liegi. Dopo la seconda piazza da under 23 dietro Manuel Bongiorno e dopo il piazzamento d’onore tra gli élite dietro Vincenzo Nibali, ecco finalmente l’obiettivo: Davide Formolo è il nuovo campione italiano.
Giungono a 27″ i battuti, con Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) secondo davanti ad Alberto Bettiol (EF) terzo. Ottima, in particolare, la prova del bresciano, in grado di tener duro anche su un percorso apparentemente ostico per le sue caratteristiche. Solo quarto il favorito della vigilia, Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Andrea Vendrame (Androni Sidermec) va a chiudere la top cinque, mentre appena fuori dai dieci si segnala un ottimo Fabio Aru, in costante crescita in ottica Tour.
Ordine d’arrivo:
1 Davide Formolo (Bora Hansgrohe)
2 Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) a 27″
3 Alberto Bettiol (EF Education First)
4 Diego Ulissi (UAE Emirates)
5 Andrea Vendrame (Androni Sidermec)
6 Giovanni Visconti (Neri Sottoli)
7 Kristian Sbaragli (Israel Academy)
8 Matteo Fabbro (Katusha Alpecin)
9 Gianluca Brambilla (Trek Segafredo)
10 Marco Tizza (Amore&Vita Prodir)