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Coronavirus. Milano-Sanremo, Tirreno-Adriatico e Strade Bianche verso l’annullamento

Coronavirus. Milano-Sanremo, Tirreno-Adriatico e Strade Bianche verso l’annullamento

Anche lo sport si ferma doverosamente di fronte ad una minaccia che sta evidentemente incutendo timore a tutti. Il Coronavirus sta mietendo vittime e, al fine di evitare l’ulteriore propagarsi del contagio, obbliga a fermare anche tanti eventi sportivi di caratura nazionale ed internazionale.

È così anche per il ciclismo, che dovrà rinunciare, con ogni probabilità, a tre appuntamenti significativi del mese di marzo, tutti in programma nel nostro Paese.

Si comincia subito, sabato 7 marzo, con la Strade Bianche, la Classica senese che avrebbe dovuto vedere la sfida tra i grandi dello sterrato, a partire dal forte olandese Wout Van Aert. Nulla ci sarà, neppure il giorno dopo, ancora in Toscana, l’evento del GP Industria e Artigianato di Larciano.

Salterà anche la Tirreno-Adriatico, con sette giorni di gara annullati, ma soprattutto salterà la prima Classica monumento della stagione, la Milano-Sanremo. Soltanto tre volte, in oltre cento anni di storia, la Classicissima di primavera non si è disputata causa eventi bellici: stavolta è un virus ad impedire il regolare svolgimento.

Del resto sarebbe impensabile un regolare svolgimento anche perché, alcune formazioni estere (EF e Mitchelton-Scott i primis), avevano già dichiarato di voler rinunciare al viaggio in Italia per la paura di un possibile contagio.

RCS Sport deve così arrendersi di fronte a cause di forza maggiore e, in attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda, studia comunque un piano B. Il direttore Mauro Vegni, infatti, è a lavoro per trovare una nuova sistemazione alle corse sopra citate e due sembrano le soluzioni possibili.

La prima vorrebbe la disputa nel mese di giugno, al termine del Giro d’Italia: in questo caso, tutte le corse fungerebbero anche da preparazione al Tour de France. La seconda le vorrebbe a settembre, a ridosso del Mondiale, in modo da dar vita ad un fantastico finale di stagione.

Tutte le ipotesi sono al vaglio, ma la priorità, ora, è chiaramente una: evitare il diffondersi di un’epidemia che rischia di trasformarsi in pandemia.

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