Nazionale italiana sempre al centro delle polemiche prima di ogni Mondiale. C’è già chi pensa che sia un buon rito scaramantico.
Negli ultimi giorni si è acceso un dibattito sull’esclusione di Giuseppe Rossi dalla lista dei 23 convocati per Brasile 2014, ma è sufficiente andare indietro nel tempo per ricordarsi di situazioni analoghe. A otto giorni dall’inizio ufficiale dei Mondiali, il clima all’interno di Casa azzurri è abbastanza disteso e tranquillo.
Durante i dieci giorni di pre-ritiro a Coverciano, se ne sono sentite tante. Cesare Prandelli ha dovuto affrontare a muso duro la stampa e tutte le polemiche sterili nate attorno all’affare Rossi. Il ct azzurro ha dovuto spiegare una volta per tutte le ragioni che lo hanno condotto a prendere una decisione, che lui stesso ha definito difficile.
Andando indietro e chiamando in causa un po’ di storia, ricordiamo che nel 1970 l’esclusione di Lodetti scoperchiò il vaso di Pandora, dove c’erano tutte le divisioni federali, ma l’Italia giocò la partita del secolo. Andiamo nel 1982 quando la convocazione di Rossi e le diatribe nel ritiro di Vigo obbligarono al silenzio stampa tutta la squadra, che vinse il titolo.
Infine, come non ricordare il glorioso 2006 quando in piena calciopoli, l’Italia vinse il Mondiale disputando una semifinale da brividi e riuscì a battere la Francia ai rigori. Come detto all’inizio, per quanto fastidiose possono essere tutte queste polemiche, pare siano un buon rito scaramantico prima della partenza per Brasile 2014. Prandelli e tutta la squadra sapranno scacciare dalle loro menti ogni parola e concentrarsi solo sulla competizione internazionale.