Italia determinata, stando alle parole di Cesare Prandelli. La Nazionale azzurra affronterà la Fluminense domenica in un match amichevole, l’ultima gara non ufficiale prima dell’inizio dei Mondiali.
La partita sarà l’occasione per ottenere le ultime conferme che sta cercando Prandelli. Non conterà il risultato, ma solo la prestazione. Se fino ai primi anni ’90 la Fifa impediva alle Nazionale di giocare partite amichevole in vista dei Mondiali, oggi le esigenze del caclio hanno indotto l’organo internazionale a concedere alle squadre più spazi.
Match come quello con la Fluminense rappresentano un’ottima occasione per sciogliere gli ultimi nodi e dare le certezze di cui necessita una squadra. Un po’ di storia. Nei primi giorni del giugno del 1982 l’Italia di Bearzot giocò contro lo Sporting Braga, squadra di media caratura del campionato portoghese, prima del debutto ufficiale contro la Polonia. I tifosi si aspettavano un mare di goal contro una squadra considerata inferiore alla nostra Nazionale, ma invece la partita finì 1-0 grazie alla rete di Ciccio Graziani.
Al Mondiale successivo, l’Italia si avvicina al Mondiale in Messico con la stessa squadra della precedente competizione internazionale, forse per riconoscenza nei confortni dei ragazzi che conquistarono la Coppa quattro anni prima. L’Italia affrontò il Guatemala senza indossare le maglie ufficiali, inni nazionali suonati senza troppa convinzione ed circa 1000 tifosi messicani. Finì 4-0 per l’Italia, grazie alla tripletta di Altobelli e goal di Galderisi.
Analoga situazione l’ha vissuta Paolo Maldini, che segnò una doppietta il 1 giugno 1988 contro il Lugano, nel match in vista dell’Europeo in Germania Ovest. Potremmo continuare con molti altri esempi, ma quelli citati evidenziano che il gioco del calcio non può dare certezze fino a che non sentiamo il fischio finale.