La Nazionale italiana è arrivata a Manaus, dove domani a mezzanotte ora italiana affronterà l’Inghilterra.
I giocatori hanno a disposizione solo 24 ore per prendere confidenza con il clima e le alte temperature, che da quelle parti sono tipicamente tropicali. Caldo, afa e umidità che raggiunge l’80% regnano sovrani. Le temperature possono sfiorare anche i 40°. Qui gli azzurri disputeranno 4 partite.
Meglio arrendersi fin da subito all’idea che oltre ai giocatori avversari, gli azzurri dovranno combattere anche con il caldo e l’umidità. Per rendere più facile la partita, la Fifa ha stabilito di inserire i time out per consentire alle squadre di riprendere fiato, due volte per tre lunghi minuti. Il medico sportivo della Nazionale ha ammesso che in particolare proprio l’umidità rappresenta un grosso problema per il corretto svolgimento delle partite.
Nel momento in cui le due squadre scenderanno in campo si avvertiranno umidità al 70% e una temperatura percepita di 35°. Attilio Parisi, docente di medicina dello sport all’Università degli Studi di Roma Foro Italico, ha spiegato che: “Il problema non è il caldo ma l’umidità così alta. Nonostante si creda che la temperatura del nostro corpo sia regolata dal sudore, in realtà è con la sua evaporazione che la temperatura si abbassa, ma l’umidità ostacola questo processo (cit)”.
Ciò si traduce in una grande sudorazione senza dare la possibilità al corpo di termoregolare, con conseguente aumento della frequenza cardiaca ed un consumo maggiore energie a parità di prestazione. Di conseguenza, i calciatori faticheranno moltissimo e perderanno molti Sali minerali nel corso della partita.