Anche se la guerra delle Falkland si è tenuta più di 30 anni fa, le cictrici sono rimaste e perdurano ancora ggi: infatti, anche sui campi da calcio si trovano residui di quella faida che non ha fatto del bene a nessuno.
I Mondiali 2014, da questo punto di vista, invece di unire sembra che stanno dividendo: infatti i terreni di gioco sembrano il prolungamento naturale dello scontro fra le due nazioni. Questo scontro concerne in particolar modo l’Argentina.
Nelle ultime ore infatti la Fifa ha appena aperto un’indagine ufficiale nei confronti della Federazione argentina a causa di una brutta condotta provocatoria sulla questione, e tutto ciò a causa di quello che è accaduto sabato scorso.
Infatti, sette giorni fa, prima dell’ultimo test premondiale contro la Slovenia, i giocatori della nazionale argentina hanno esposto uno striscione con scritto a caratteri cubitali le parole che tradotte indicano: Le isole sono argentine.
Si è trattata quindi di una palese violazione del regolamento calcistico internazionale, che impone il divieto di qualsiasi tipo di gesto o manifestazione politica sui terreni di gioco.
Pertanto, ciò non è passato inosservato agli occhi dell’organizzazione diretta da Sepp Blatter, che ci ha tenuto subito a mettere l’Argentina sotto indagine.
I due Paesi, Argentina e Regno Unito continuano a sfidarsi a distanza, e i carboni sono stati accesi in aprile dalla seconda nazione che ha annunciato l’intenzione di condurre una serie di esercitazioni militari nelle isole: non era proprio il caso di fare questo gesto da parte dell’Argentina, dal momento che una sua eventuale vittoria potrebbe essere oscurata da eventi non proprio piacevoli.