Lo sapevamo dall’inizio, giocare in Brasile, specie nelle ore più calde della giornata, non è facile a causa di calore ed umidità. Sei giorni tra Inghilterra e Costa Rica, non ci sono bastati per ritrovare le giuste energie, e ormai manca pochissimo al terzo e decisivo appuntamento che ci vedrà scendere in campo martedì contro l’Uruguay.
Prandelli sta cercando in tutti i modi, lavorando in particolare a stretto contatto con lo staff medico, di alleviare le sofferenze dei suoi, così che possano dare il più possibile in campo.
Il clima si configura quindi come uno degli avversari da battere, ma naturalmente le condizioni con le quali si gioca non sono critiche solo per noi. Da un punto di vista tecnico, ci vuole un buon palleggio, e aiuterà mantenere corte le distanze tra i giocatori, cercando di favorire Balotelli, pronto a scattare in avanti.
Non si vedrà quini molto “tiqui-Italia”, come auspicato da alcuni, ma dopo la prova deludente vista a Recife, bisogna essere molto concreti. Il rischio è di trovarsi completamente cotti, dopo mezz’ora di gioco, e questo naturalmente non ce lo possiamo proprio permettere.
Gli spagnoli, inventori del “tiqui-taca”, come ben sappiamo, hanno fatto una fine decisamente impietosa in questo Mondiale, e da campioni in carica sono diventati una delle prime nazionali ad uscire dai giochi. Forse, tra le possibili strategie, c’è anche un cambio di modulo, Prandelli lo starebbe valutando. Le risposte arriveranno a Natal, e speriamo siano quelle giuste, non abbiamo nessuna voglia di tornare a casa, è davvero troppo presto.