Prandelli, durante l’allenamento di ieri, ha sperimentato il 3-5-2 anti-Uruguay. Buffon tra i pali, il trio juventino in difesa, i due giovani esterni De Sciglio e Darmian, Marchisio-Pirlo e Verratti a centrocampo e la coppia Immobile-Balotelli in attacco.
Molti dicono finalmente, era ora. Serviva una sconfitta per cambiare e migliorare l’Italia. Molti iniziano a cfredere davvero che la nazionale azzurra tira fuori il meglio di sé solo nella situazioni difficili. La scelta della difesa a tre diventa quasi imperativo, poiché i 29 gol subiti nelle ultime 19 gare giocate dicono che forse è giunto il tempo di cambiamenti.
Buffon-Barzagli-Bonucci-Chiellini hanno consentito alla Juve di Antonio Conte di conquistare il terzo scudetto di fila, quindi perché non affidarsi a loro? Nel centrocampo, dove ritroviamo il recuperato De Sciglio, diventeranno fondamentali gli esterni, che avranno il compito di trovare i varchi giusti ed imbeccare il duo d’attacco composto da Immobile e Balotelli.
A destra Darmian, che contro il Costa Rica ha macinato molti chilometri. Le fasce ed il lavoro a cui sono chiamati i giocatori che ricopriranno quel ruolo, saranno decisivi ai fini del risultato e dell’impostazione di gioco. Ormai è chiaro che Pirlo è universalmente riconosciuto come il centrocampista da arrestare a tutti i costi, quindi Prandelli dovrà consentire a quest’ultimo maggior libertà di movimento.
Infine, il nostro Cesare pare sia convinto a consegnare la maglia da titolare al capocannoniere della serie A, quel Ciro Immobile lasciato in panchina contro il Costa Rica. L’attaccante sarà una pedina fondamentale perché è in grado di giocare sul filo del fuori gioco.