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Italia: tutto nella mani della difesa

Italia e Uruguay, due squadre giunte a giocarsi la qualificazione agli ottavi nell’ultima partita del girone. Ormai mancano pochissime ora al fischio di inizio e rimane solo il tempo delle ultime considerazioni.

Prandelli ha rivoluzionato il modulo, passando ad un 3-5-2 dove in attacco ci saranno Balotelli ed Immobile. Il ct azzurro ha dichiarato che non basterà difenderci dagli assalti dell’Uruguay, ma occorrerà costruire il gioco e finalizzare le azioni. Resta comunque il dubbio difesa. Il reparto difensivo ella nazionale si è dimostrato non sempre all’altezza della situazione.

Mancanza di idee, movimenti sbagliati, tanta stanchezza. Ognuno di questi ha concorso al parziale fallimento di quella che da sempre viene considerata a livello internazionale il reparto più forte del mondo.

Cesare Prandelli cambia la terza formazione in tre partite, ma soprattutto schiera la difesa a tre che è stata finora impiegata solamente contro la Spagna e che rappresenta in ogni caso il modulo di base della Juventus di Antonio Conte. L’Italia senza la diga De Rossi è priva del giocatore che ha completato più passaggi in tutto il Mondiale.

Il punto di forza dell’Italia è sicuramente il centrocampo, il reparto dal quale deve esser garantito il possesso palla. Il ritorno di Verratti, che contro l’Inghilterra ha completato 59 passaggi su 61 contro, e quello di Marchisio, che ritorna nel ruolo naturale di interno sinistro, possono rappresentare l’arma per battere l’Uruguay.

In ogni caso, Prandelli dovrà fare affidamento sulla difesa, composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini. A loro tre spetta il compito di difendere la porta presidiata da Buffon.

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