La questione sulla riammissione del Parma in Europa League è ormai diventata un caso, visto che a distanza di dieci giorni dall’inizio del terzo turno preliminare, il Tas di Losanna non ha ancora reso nota la sua decisione in merito.
Il club di Tommaso Ghirardi, reo di non aver versato la quota Irpef, vorrebbe ora a tutti i costi cercare di rimediare alla beffa che hanno subìto i tifosi. I sostenitori gialloblu hanno visto il loro sogno di partecipare all’Europa League infrangersi dopo la legittima conquista del sesto posto in campionato.
L’accesso al terzo turno di Europa League è stato dato invece al Torino, che pur facendo gli scongiuri, si allena per giocare contro la squadra che uscirà vittoriosa dal match tra Crusaders-Brommapojkarna.
Il Tas di Losanna dovrebbe far sapere qualcosa in settimana ma le speranze per il Parma di riacciuffare un posto in Europa League sono ormai poche. Il presidente del club emiliano ha presentato un ricorso urgente al Tar del Lazio, che ha diniegato la propria giurisdizione sulla mancata licenza Uefa.
Adesso la palla è tra le mani del Consiglio di Stato che però non può assolutamente riammettere il Parma in Europa League perché è un organo della giustizia amministrativa italiana e non può esprimersi su una decisione che appartiene solo al Tribunale arbitrale dello sport (TAS).
Il Consiglio di Stato potrebbe solo decidere di conferire un risarcimento, che andrebbe a rimpinguare le casse del Parma in periodo di calcio mercato.
Qualora il Consiglio di Stato decidesse che qualsiasi provvedimento relativo alla faccenda della licenza Uefa spetti solo all’Alta Corte del CONI allora Ghirardi sarà pronto a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo come una ultima chance per ottenere un cospicuo risarcimento.