Il 28 dicembre del 2013 Nicholas Anelka, con la maglia del West Bromwich Albion. festeggiò una rete al West Ham, sfoggiando un gesto molto discusso: si tratta della ‘quenelle’, utilizzata dal comico francese Dieudonné con connotazioni sessuali e politiche ma che, per molti, ha anche significati antisemiti. Il comico, a causa di questo gesto, è entrato negli scorsi mesi al centro della bufera in Francia, ma ha trovato anche diversi sostenitori e supporters.
Uno di questi è, evidentemente, proprio Anelka il quale, come gesto di solidarietà verso il cabarettista, decise di “esporre” la quenelle in un palcoscenico grande come la Premier League.
Risultato? 5 giornate di squalifica, 97 mila euro di multa ed un corso obbligatorio di rieducazione inflitti all’attaccante ex Juventus dalla Football Association, per un gesto giudicato offensivo ed inadeguato. Anelka però non venne giudicato colpevole di antisemitismo, evitando così una pena peggiore.
Benoit Assou-Ekotto, terzino del Tottenham, ora, paga quella vicenda, a causa di un tweet, poi rimosso, in cui elogiava il suddetto gesto: “Mi congratulo con te per la quenelle”, cinguettò il camerunense. In leggera differita, la Football Association ha deciso di multare il giocatore degli Spurs con una sanzione di 50mila euro, infliggendogli uno stop di tre giornate.
Ricordiamo che Assou-Ekotto fece discutere, sempre tramite social, in passato, quando per esempio, festeggiò l’esonero dal Tottenham del tecnico Villas Boas, reo di averlo escluso dal progetto tecnico, mandandolo il prestito al QPR, prendendosi gioco dell’allenatore in una foto insieme ad Adebayor in cui i due facevano il segno “cinque”, come i gol presi dagli Spurs contro il Liverpool, nel match che costò la panchina al portoghese.