Ricordate l’eccezionale bottino di tre vittorie ed un pareggio in trasferta ottenuto dalle italiane nella prima giornata di Europa League circa dieci giorni fa? Bene, la sensazione è che quei risultati siano soltanto un lontano ricordo, poco accostabile alla realtà odierna delle cose.
Ad oggi, infatti, l’Italia si presenta al secondo turno della minore delle competizioni europee con il morale, se non sotto le scarpe, di poco sopra.
La più infelice tra le quattro piazze è quella milanese dell’Inter, traumatizzata dal 4-1 patito in casa contro il Cagliari targato Zdenek Zeman, che nelle prime cinque giornate aveva racimolato appena un punto.
A quanto pare, il castello di sabbia costruito su una squadra apparsa in grande spolvero fino a domenica sembra essere crollato, con Thohir critico, Ausilio infuriato e Mazzarri che fa “mea culpa” tanto per togliere ogni certezza ad un ambiente che si stava riprendendo dopo l’ultima fallimentare stagione.
Poco meglio in casa Fiorentina, dove il pari ottenuto a Torino, che in altri tempi sarebbe stato visto come un mezzo passo falso, suona di questi tempi come una quasi vittoria, vista la carenza di alternative a disposizione del tecnico Vincenzo Montella, privo di Cuadrado, Joaquin, Rossi e Gomez e costretto a fare di necessità virtù, concedendo spazio alla linea verde rappresentata da Babacar e Bernardeschi.
In ripresa, ma l’ultimo esame non era proibitivo, il Napoli di Rafa Benitez, tornato con l’intera posta in palio dalla trasferta in terra emiliana contro un Sassuolo, che, però, non è ancora riuscito a decollare in questa stagione, nonostante la qualità del proprio parco attaccanti. Per i partenopei decisiva la trasferta di Europa League a Bratislava.
Chi sta meglio, ma non benissimo, è il Torino di Giampiero Ventura, che ha ottenuto quattro punti nelle ultime due giornate, riuscendo finalmente a sbloccarsi in zona-gol. I granata ora attendono il primo successo nell’Europa vera (dopo i successi nei preliminari), sperando nella buona vena di un Fabio Quagliarella apparso in grande crescita. Quattro italiane in Europa League, quattro stati d’animo ed un unico obiettivo: vincere.