Quagliarella dal dischetto, la Maratona può tornare ad esplodere dopo 20 anni in Europa: il Torino conquista tre, pesantissimi, punti per il proseguo della propria avventura in Europa League. I granata di Gianpiero Ventura infatti, pur mostrando i soliti problemi in fase realizzativa, si impongono in extremis sul Copenaghen (squadra data come favorita nel Gruppo B e volano a quota 4, in testa insieme al Bruges.
Una gara difficile, contro un avversario organizzato ma con punti deboli evidenti, soprattutto quando gioca lontano dalla Danimarca: Ventura ci prova con il 3-5-2, lasciando inizialmente fuori sia Quagliarella che El Kaddouri schierando il tandem offensivo Amauri-Martinez; a centrocampo folta linea con Darmian, Benassi, Gazzi, Sanchez Mino e Molinaro; in difesa, davanti a Gillet, Maksimovic, Glik e Moretti.
Dall’altra parte Solbakken si affida al 4-4-2, con bomber Nicolai Jorgensen ancora in panchina (entrerà nella ripresa): in difesa spicca la presenza dell’ex Bologna Antonsson, davanti la coppia d’attacco è formata da Cornelius e Kadrii. Pubblico al di sotto delle aspettative, all’Olimpico, dove troviamo circa 28 mila persone per il ritorno del Toro “a casa” in ambito europeo.
I granata giocano meglio, ma in zona gol qualcosa continua a non funzionare: Amauri è generoso, ma ancora molto indietro, soprattutto di condizione fisica, Martinez ha i numeri giusti, ma deve ancora crescere e tanto. Non a caso la prima vera occasione arriva da centrocampisti e difensori: Darmian libera in verticale Molinaro che, con una sventola, impegna Andersen.
Al 22′ la chance più grande della prima frazione: calcio di punizione scodellato, sponda di Glik che trova Moretti, il cui colpo di testa da pochi passi centra la traversa. Il Copenaghen si vede solo con un tiro di Cornelius a lato di poco, non dando ulteriori patemi a Gillet.
Il Torino spinge anche nella ripresa: al 52′ Andersen si oppone, sul primo palo, sulla conclusione di Martinez, ripetendosi poi su Sanchez Mino 12′ dopo. Là davanti c’è tanta buona volontà e passione, ma poca precisione: dentro Quagliarella, El Kaddour e Larrondo, per un finale da “cuore Toro”, con il Copenaghen a difendersi con i denti.
Il fortino danese sembra tenere ma, in pieno recupero, Antonsson trattiene Quagliarella su una palla vagante in area: è rigore, trasformato dall’ex Juventus che manda in visibilio tutto l’Olimpico. La qualificazione alla seconda fase, ora, non è più solo un sogno: nella doppia sfida contro l’Helsinki fanalino di coda, però, non saranno ammessi passi falsi.