L’incidente di Bianchi continua a far discutere il circus della Formula 1: polemiche e accuse nemmeno troppo velate rimbalzano tra piloti e direzione corsa. E’ davvero stata solo una fatalità? Perché un commissario di corsa continuava a sventolare la bandiera verde nella curva, fatale al povero pilota francese, nonostante si stesse procedendo al recupero della monoposto di Sutil? La FIA è intenzionata ad aprire un’inchiesta, che si aggiungerà a quella delle autorità giapponesi, per stabilire quali sono state le vere cause che hanno portato al terribile episodio.
Ieri, intanto, è stato divulgato da uno spettatore presente sul circuito il video dell’incidente di Bianchi: la federazione aveva evitato di trasmettere e divulgare qualsiasi fotogramma dell’accaduto, ma era facile prevedere che prima o poi immagini amatoriali sarebbero spuntate fuori. L’autore del video assicura di avere un altro filmato che riprende i soccorsi a Bianchi, operato poi domenica sera all’ospedale di Yokkaichi alla testa per tentare di ridurre il vasto ematoma conseguenza dell’impatto con la gru incriminata.
Al capezzale del giovane transalpino ci sono i suoi genitori, visibilmente scossi, e parecchi personaggi della Formula 1, tra i quali il team principal della Ferrari, Marco Mattiacci. Proprio alla Ferrari, come ha rivelato ieri Montezemolo, sarebbe potuto finire Bianchi nel caso non si fosse arrivato all’accordo con Vettel per sostituire Alonso.
C’è comunque ancora confusione sull’effettivo stato di salute di Jules Bianchi. L’ultimo bollettino medico, diramato ieri, parla di condizioni critiche ma stabili. Fonti non ufficiali dell’ospedale giapponese hanno smentito che il pilota della Marussia sia in grado di respirare da solo, mentre ieri è arrivato – assieme al suo manager Nicolas Todt – anche il professor Saillant, fondatore nel 2010 dell’Istituto del cervello e midollo spinale, luminare di fama mondiale in questo campo e che ha già seguito l’evolversi della riabilitazione di Michael Schumacher dopo l’incidente sugli sci che lo scorso dicembre ha fatto temere per la vita del campione tedesco.