Come se non fosse bastata una prima proposta bocciata aspramente, ecco un nuovo tentativo. Nel “lontano” 2008 nel Regno Unito venne avanzata l’idea di disputare il cosiddetto “39th game”, ovvero un’intera giornata di campionato da aggiungere alle trentotto presenti nella Premier League e da giocare in un qualche Paese in giro per il mondo.
Pare inutile sottolineare che la proposta destò le più varie forme di protesta, tanto che alcuni gruppi societari inglesi arrivarono ad invocare lo scandalo, definendo l’idea una “dissacrazione dello sport nazionale”. Sei anni di sport e di calcio hanno però cambiato le carte in tavola.
Recentemente, infatti, non solo la notizia è tornata in voga, ma, addirittura, il The Indipendent è arrivato ad affermare che il tutto si potrebbe realizzare già nel giro di tre anni, naturalmente con alcune differenze rispetto alla tesi originaria.
Innanzitutto, non si tratterebbe di una giornata aggiuntiva, ma la si farebbe rientrare nel rango delle trentotto in programma attualmente e, soprattutto, a detta di molti, la proposta non sarebbe nata da fonti esterne ma dalle stesse società, non più reticenti ma vogliose di espandersi a livello globale, sull’esempio dell’azione analoga compiuta dalla NFL e dalla NBA. Gli ostacoli? Molti e di difficile risoluzione in realtà.
In primis il fatto che, non aggiungendo un turno, si finirebbe per avere la metà delle squadre impegnate in campionato con a disposizione una partita in meno nello stadio di casa e quindi private di incassi anche cospicui.
In secondo luogo, per poter disputare un match all’estero sarebbe più opportuno, considerata anche la presenza di due coppe nazionali, ridurre il numero delle partite giocate nella madre patria, ponendo fine, ad esempio, al tradizionale “replay”, ovvero la partita ripetuta in caso di parità in Coppa, che rimane una delle principali fonti di incasso per i club della Football League.
Un aspetto favorevole, comunque resta: mantenendo le trentotto partite di Premier League si potrebbe garantire la possibilità di introdurre la tanto agognata pausa invernale (che manca solo in Inghilterra) da collocarsi probabilmente nel mese di gennaio. Sarà forse solo una folle idea, ma, questo è certo, se ne discuterà a lungo.