E’ una voce clamorosa quella che sta circolando in queste ore nel circus della Formula 1: Lewis Hamilton potrebbe aver deciso di lasciare la Mercedes già nel 2014 e tornare alla McLaren, scuderia con la quale è cresciuto ed ha debuttato in Formula 1. L’indiscrezione è inaspettata sia per le rassicurazioni del team e del pilota inglese durante le scorse settimane, sia perché avvierebbe un “effetto domino” che coinvolgerebbe anche Fernando Alonso, che per molti ha già firmato col team di Woking nonostante ci sia stato in extremis un tentativo della Red Bull.
Hamilton sarebbe stato ospite della factory della McLaren circa tre settimane fa: arrivato con un elicottero privato, è restato per un po’ in fabbrica. Ha poi avuto un colloquio con la dirigenza prima di andare via visibilmente soddisfatto. La fonte è ovviamente anonima ma interna al team inglese. La stessa fonte assicura poi che c’è stata addirittura la firma per un passaggio immediato già nel 2015.
Il passaggio di Hamilton alla McLaren avrebbe, tra l’altro, due spiegazioni logiche: da un lato c’è la Honda, prossimo fornitore dei motori del team di Woking, che spinge per un ingaggio di un grande nome (qui si incastra alla perfezione anche quello di Alonso), dall’altro c’è la volontà del Ceo, Ron Dennis, che ha visto crescere il talento inglese e l’ha sempre considerato come una sorta di figlioccio.
Il rapporto incrinato tra Alonso e Dennis è l’unico “però” relativo all’arrivo dell’asturiano in McLaren, ma è un grattacapo non da poco. Un fastidio che scomparirebbe all’istante se invece dell’ormai ex pilota della Ferrari (che potrebbe ripiegare sulla Lotus o scegliere di fermarsi per un anno) dovesse tornare Lewis Hamilton che non ha mai nascosto l’attaccamento alle sue origini. Ricordate quando durante il GP di Malesia, nel 2013, sbagliò box e per errore si fermò a quello della McLaren invece di proseguire verso quello della Mercedes?