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Ciclismo, ritiro A. Schleck: il dispiacere di F. Schleck e Contador

L’annuncio di Andy Schleck di appendere la bicicletta al chiodo a soli 30 anni ha scosso tutto il mondo delle due ruote. A distanza di alcuni giorni dalla notizia, due personaggi di spicco del pedale provano a parlarne.

Il primo è il fratello Frank Schleck, che al portale cyclingnews ha trovato la forza di tornare sulla decisione del fratello, parlando di “pugno nello stomaco” nel momento in cui quella scelta tanto temuta è divenuta obbligata. Da sempre molto affiatato col fratello minore, col quale condivide da anni la stessa formazione di militanza (prima la Saxo, poi la Trek), dovrà nel 2015 gareggiare per la prima volta senza l’appoggio morale del vincitore della Grande Boucle 2011.

Anche Alberto Contador, fresco vincitore del Velo d’Or 2014 (il quarto della sua brillante carriera), reduce da alcuni giorni in ritiro in Africa, sul Monte Kilimangiaro, per cominciare a preparare la nuova stagione, riflette sul ritiro del suo grande ex rivale. Molte le battaglie che hanno visto protagonisti lo spagnolo ed il lussemburghese nei Tour de France a cavallo del primo decennio del 21° secolo. Il primo, che ha quasi sempre avuto la meglio, non può però fare a meno di considerare l’esile avversario “il più forte rivale” con cui si sia dovuto misurare, più di Chris Froome col quale duetta da soli due anni. Non volendo entrare nel merito del ritiro, causato da guai fisici al ginocchio che gli hanno di fatto impedito di prendere parte a gran parte degli appuntamento clou degli ultimi due anni, l’ultimo vincitore della Vuelta a España si limita a sottolineare come la vita del minore dei due fratelli non dedita esclusivamente alla bici – e il suo comportamento non perfettamente ortodosso fuori dal mondo delle due ruote – abbiano potuto influire sulle sue prestazioni, ma certamente non può che augurare all’ormai ex rivale di stare bene con la sua famiglia e di vivere una vita serena al di fuori del ciclismo.

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