A lungo sognata, cercata, inseguita, alla fine conquistata. Il 23 novembre 2014 resterà certamente una data da ricordare per Roger Federer: allo svizzero mancava soltanto la Coppa Davis, la ciliegina sulla torta per coronare una carriera leggendaria, da fare invidia a qualunque sportivo. Quella ciliegina è finalmente giunta quest’oggi: suo il punto decisivo che ha regalato l‘insalatiera d’argento alla Svizzera contro la Francia, al termine del quarto match su cinque in programma.
Quarto match che ha visto il fuoriclasse elvetico opposto al transalpino Richard Gasquet. Una partita senza storia, dominata in lungo e in largo grazie ad un “tennis aggressivo”, come lui stesso dirà al termine, conclusa con una pregevole palla corta che ha mandato in delirio non soltanto gli svizzeri accorsi nell’impianto in terra rossa di Lille, ma milioni di tifosi di tutto il mondo pronti ad omaggiare per l’ennesima volta il campione svizzero, il quale alla fine non esita ad accasciarsi a terra e commuoversi, come nelle migliori occasioni, come al termine di uno dei diciassette Slam vinti.
E pensare che la tre giorni di Davis era cominciata da incubo: il problema alla spalla che gli aveva impedito di disputare la finale della Master Cup di Londra si era riacutizzato in occasione dello scontro con Gael Monfils, concluso nettamente a vantaggio di quest’ultimo. Ieri il doppio risolutore in coppia con l’amico-rivale Stanislav Wawrinka, oggi l’incontro decisivo.
“Disputo la Davis da 15 anni e non sono mai arrivato così vicino al trionfo – sono le sue prime parole pronunciate ai microfoni dei media internazionali – Questa vittoria non è tanto per me, quanto per i miei compagni, a partire da Wawrinka che ha fatto una stagione fantastica, e per i miei tifosi”.
Con la conquista dell’antico trofeo, alcun limite resta da abbattere da parte di Re Roger: per lui la 996^ vittoria in carriera, a meno quattro da quel traguardo per molti assolutamente inimmaginabile dei mille. Non si sa se questa possa essere stata l’ultima partita in Davis per questo talento; di sicuro gli sportivi si augurano di vederlo ancora per molto tempo nel circuito internazionale. Come si direbbe in altri tempi, “Lunga vita al Re!”