Velon

Velon, 11 team WorldTour insieme per un nuovo progetto

Si chiama Velon e si tratta di un nuovo progetto che  vede insieme ben undici formazioni WorldTour: Belkin Pro Cycling, BMC Racing, Garmin-Sharp, Lampre-Merida, Lotto-Belisol, Omega Pharma – Quick-Step, Orica-GreenEDGE, Team Giant-Shimano, Team Sky, Tinkoff-Saxo e Trek Factory Racing. Mancano, tra le esponenti della massima serie del ciclismo, le tre squadre francesi (Ag2R La Mondiale, Fdj.fr ed Europcar), Astana, Movistar e Katusha.

L’obiettivo che si prefiggono questi team, espresso mediante un comunicato congiunto, è quello di “fare meglio il ciclismo”, ossia dar vita ad una serie di idee che possano innovare tale sport, rendendolo certamente più interessante ed “accessibile a tutti”, con lo scopo di “portare la tecnologia alle gare e al fine di promuovere la stabilità per squadre credibili che possano risultare attrattive per i tifosi”.

Tre sono i punti nevralgici di questo progetto:

Sport più emozionante, basato sulla creazione di un calendario che “racconti una storia lunga quanto un’intera stagione”, rendendo ogni singola prova appassionante per i tifosi;

Nuove tecnologie, a partire dall’installazione di telecamere sulle bici per far vivere ancor più da vicino le esperienze visssute dai corridori;

Squadre credibili e con sviluppi sostenibili, al fine di garantire anche maggiori entrate economiche a questa disciplina sportiva.

In occasione della presentazione, è stato eletto amministratore delegato di Velon Grahamm Bartlett, il quale ha subito voluto sottolineare come il presente modello di business, basato unicamente sugli sponsor, presenti più di qualche crepa per il sistema ciclismo e, pertanto, deve essere sostituito con qualcosa di più completo, che ponga al centro di tutto i tifosi.

“La società cercherà di veicolare l’impegno congiunto delle squadre verso la creazione di nuovi introiti”, osserva ancora Bartlett; impegno che permetterebbe di creare un “circolo virtuoso” che consentirebbe ai fan di “interagire più facilmente con i team” e, allo stesso tempo, darebbe modo alle squadre di “ricevere maggiori incentivi” per ottenere maggior credibilità.

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