Un bomber dal doppio destino. 5 presenze in Champions, e 4 reti. 10 presenze in Bundesliga, e appena 2 reti. Sono questi i numeri, finora double-fast, della prima stagione tedesca di Ciro Immobile, l’ex attaccante di Juve, Pescara, Genoa e Toro passato in estate al Borussia Dortmund.
Proprio con queste statistiche, il bomber della Nazionale italiana è probabilmente l’emblema più evidente dell’andamento della squadra di Jurgen Klopp, eccezionale schiacciasassi in Europa e invece tremendamente in crisi dentro i confini nazionali.
Insomma, al momento Immobile è un bomber formato coppa, e in mezzo alla settimana non soffre la concorrenza di un reparto ben nutrito (tra i vari Reus, Aubameyang e Adriàn Ramos) ma fin qui poco prolifico.
Nonostante quest’inizio difficile, Immobile ha già fatto vedere quanto sia importante per il club della Ruhr: con i suoi 4 gol, ha contribuito non poco al passaggio del Borussia agli ottavi, dove gli uomini di Klopp possono rappresentare la “trottola impazzita”.
E poi, un bomber italiano che segna in Europa è un segnale incoraggiante per il nostro calcio: un esempio da cui, forse, anche i nostri club dovrebbero ripartire.
Nonostante ciò nelle ultime settimane si sono rincorse frequenti voci su un addio della punta napoletana a gennaio. Klopp però lo difende, vedendo in lui importanti segnali di crescita. Lo stesso Immobile sa quel che lo aspetta.
«So che arriverà il mio momento. Tutti qui mi avevano detto che i primi 6-8 mesi sarebbero stati difficili. Io mi auguro solo che la squadra possa vincere le tre partite di campionato da qui a Natale. E poi ci tengo anche a dimostrare che sono ancora lo stesso giocatore che Zorc e Klopp hanno voluto con tutte le loro forze».