La Juve riprende la corsa interrotta domenica e si conferma in testa al campionato. A Cagliari arriva l’1-3 che vale, almeno fino a sabato, il +4 sulla Roma. Il Cagliari invece dovrà invece invertire la rotta in casa per sperare di salvarsi.
Con un inizio arrembante, i bianconeri cominciano a blindare la partita: al 3’ Tevez risolve una mischia in area insaccando con facilità dopo il cross di Vidal; al 15’ lo stesso cileno serve il bis con un piattone all’angolino. Si sbloccano così due dei giocatori che erano stati più in ombra con la Samp.
A quel punto la Juve rallenta, pensando già alla Supercoppa contro il Napoli; il Cagliari reagisce con solo con un colpo di testa di Ekdal (il migliore dei suoi) e Zeman, che si era presentato con un remissivo ed eccezionale 4-4-2, non cambia disposizioni nemmeno all’intervallo.
Il risultato, quindi, non si schioda, e anzi la Juve colpisce ancora con Llorente: sul lancio di Pirlo lo spagnolo protegge palla e si gira beffando i non impeccabili Ceppitelli e Cragno. Il Cagliari prova a riaprirla al 20’ con l’incornata di Rossettini, ma è un timido risveglio.
La Juve spreca ancora prima con Pereyra (salvataggio di Donsah) poi con Morata che spedisce fuori con un morbido pallonetto. Ultimi brividi con Avelar ed Ekdal a pochi minuti dal fischio finale. Ma i sardi sono davvero spuntati, e per la squadra di Allegri tornata solida e aggressiva sono altri tre punti incamerati.
La Juventus chiude così il 2014 in testa alla classifica, lì dove è stata per tutto l’anno solare. E grazie ai tre punti di Cagliari tocca quota 95 e batte il record di punti nell’anno solare di Conte (94 nel 2012). Ora testa solo alla Supercoppa, con tante buone notizie: l’attacco c’è, Vidal pure e non ci sono squalificati per lunedì.