– IL DEBUTTO DI KWIATKOWSKI. Sarà il Tour de San Luis la corsa che segnerà il debutto stagionale per il campione del mondo Michal Kwiatkowski. Il polacco in forza alla Etixx – QuickStep partirà a gennaio dall’Argentina – dove due anni fa indossò per un giorno la maglia di leader – per una stagione su cui riporrà necessariamente molte aspettative.
“Ho buoni ricordi della corsa”, rivela, aggiungendo di essere rimasto impressionato dalla folla che accorre per acclamare i corridori, nonché dalla buona organizzazione dell’evento e dal favorevole clima sudamericano, ideale per affinare la preparazione.
– LE AMBIZIONI DI BOOM. Lars Boom punta in alto. Passato all’Astana, l’olandese punta dritto nel 2015 alle Classiche di primavera. Dopo aver dimostrato al Tour de France di quest’anno che il pavè è il suo forte – come non ricordare la già tappa di Arengerg, dove Nibali scavò un solco tra sé e gli altri? – specialmente se bagnato, l’ex corridore della Belkin vuol migliorare quel sesto posto alla Parigi-Roubaix ottenuto nel 2012.
Per arrivare al top della condizione per l’occasione, il suo programma prevederà il debutto al Tour Down Under, in Australia, seguito dalle trasferte in Asia (Qatar e Dubai) e dal rientro in Europa con Strade Bianche e Parigi – Nizza, prima della Sanremo, tradizionale classica di apertura della stagione.
Cercando di ottenere il massimo dalle sue prove predilette, si concentrerà poi, nella seconda parte di stagione, sul Tour de France, “un grande obiettivo“, dove “il massimo” sarebbe portare a casa la maglia gialla con Vincenzo Nibali.
– L’ATTESA DI ULISSI. Diego Ulissi attende il suo verdetto. Il livornese in forza alla Lampre-Merida avrebbe dovuto ricevere nella giornata di ieri la sentenza in merito alla squalifica per la sua positività nell’ultimo Giro d’Italia.
Momentaneamente sospeso, dovrà tuttavia attendere ancora un po’, probabilmente la fine delle festività natalizie, perché i giudici hanno voluto permettere alla difesa di presentare una memoria integrativa. La squalifica dovrebbe essere comunque più mite del previsto: stando a quanto riporta La Gazzetta dello Sport, si parla di 9/12 mesi, .