Si è completato stamane il quadro delle semifinali degli Australian Open, primo Slam della stagione di scena sul cemento di Melbourne.
Dopo i due quarti maschili e i due femminili disputatisi ieri, oggi si sono svolti altri quattro incontri. A cominciare, nella notte italiana, le Williams sisters. Non ha rivali Serena, numero uno al mondo che, opposta a Dominika Cibulkova, agguanta con facilità la semifinale: 62 62 il punteggio finale in un’ora e cinque minuti di gioco.
Non ce l’ha fatta, invece, a piazzarsi tra le prime quattro giocatrici di un torneo dello Slam la sorella maggiore Venus, che viene battuta dalla giovane connazionale Madison Keys col punteggio di 63 46 64. Un torneo comunque ottimo, quello disputato dalla Venere nera, che torna a giocare ad altissimo livello alla non più tenera età di trentaquattro anni e soprattutto dopo stagioni no per via di diversi – e seri – guai fisici.
Dopo le donne, il turno degli uomini. Ad aprire il programma sono stati il campione uscente Stanislaw Wawrinka ed il giapponese Kei Nishikori, finalista agli US Open 2014, ultimo Slam disputato. Ad avere la meglio è stato il solido giocatore svizzero, impostosi in tre set con lo score di 63 64 76. Nulla da fare, dunque, per il nipponico, abile ad annullare ben 5 match point, ma poi costretto ad arrendersi di fronte alla sicurezza mostrata dal suo avversario.
Infine, nella mattinata italiana, sono scesi in campo il numero uno Novak Djokovic ed il canadese Milos Raonic. Ci si attendeva, forse, un incontro più equilibrato per via dell’ottimo tennis mostrato dal nordamericano in questo inizio di stagione (in cui vanta già una finale a Brisbane, persa contro Federer).
Invece nulla ha potuto il gigante di origini slave contro il serbo, che si è imposto per 76 64 62. Nonostante il punteggio faccia pensare a due set su tre piuttosto combattuti, è bene sottolineare come la macchina serba non abbia mai dato l’impressione di farsi sfuggire anche un solo break della partita ed ha castigato il suo avversario in più occasioni. Djokovic arriva in semifinale senza aver perso un solo set, come già successo a Wimbledon nel 2013.