La Bundesliga ritorna dopo 40 giorni di sosta. Eppure, qualcuno è rimasto ancora al letargo invernale. È il caso della capolista Bayern Monaco, che nell’anticipo del venerdì perde 4-1 sul campo del Wolfsburg, la più immediata inseguitrice in campionato.
E dire che mai prima la squadra campione d’inverno era arrivata al giro di boa con un tale vantaggio (11 punti) sulla seconda. Da stasera, però, i punti sono 8.
Prima dell’incontro è stato ricordato il belga ’94 Junior Malanda, tesserato del Wolfsburg morto il 10 gennaio in un incidente stradale. Tanti i cori dalla curva degli ultras di casa.
Dopo 4 minuti i biancoverdi sono già in vantaggio: De Bruyne imbecca Dost che poco prima del dischetto fulmina Neuer. Ma i tifosi sugli spalti devono attendere il recupero per cominciare a nutrire sogni di gloria, quando Dost raddoppia con un bel tiro sotto all’incrocio.
Da queste parti, dove l’ultima sconfitta casalinga del Wolfsburg è avvenuta lo scorso marzo proprio per opera della squadra di Guardiola che sbancò la Wolkswagen Arena rimontando 1-6, ci tengono a stare con i piedi per terra.
Ma a mettere ulteriore entusiasmo al Wolfsburg è il gioiellino belga De Bruyne che al 53’ si invola dalla propria metà campo e servito davanti a Neuer fa 3-0, dedicandolo a Malanda. Un minuto e mezzo dopo il Bayern accorcia con Bernat, al primo gol nel campionato tedesco.
Ma è un fuoco di paglia: lo squadrone di Guardiola è davvero in bambola, e la difesa bavarese incassa il quarto gol al 73’ e ancora da De Bruyne, che con un missile da fuori area marca la sua prima doppietta in Bundesliga: prima di oggi i campioni di Germania avevano preso appena 4 reti, ora raddoppiate.
In casa Bayern suona più di qualche campanello d’allarme. Ora tocca a Guardiola riattaccare subito la spina dei suoi uomini, ed evitare altri clamorosi tonfi.
Il Wolfsburg è cliente scomodo: l’unico scudetto vinto dai biancoverdi, quello del 2009 e con Barzagli in squadra, arrivò dopo aver rimontato i 9 punti di svantaggio rispetto alla vetta occupata proprio dal Bayern. In Baviera non vogliono che la storia si ripeta.