Una finale emozionante, rigori da infarto e un portiere eroe di un intero popolo. Questa l’estrema sintesi della finalissima della Coppa d’Africa 2015, che la Costa d’Avorio è riuscita ad aggiudicarsi 9-8 ai calci di rigore (0-0 dts) battendo un Ghana coraggioso ma impreciso.
Finalmente la generazione di talenti in verdearancio riesce nell’impresa, dopo aver fallito contro Egitto (2006) e Zambia (2012) le ultime due finali: merito al gruppo capitanato da Yaya Touré e dai romanisti Gervinho e Doumbia e che, pur orfano del fenomeno numero uno Didier Drogba, ha centrato l’obiettivo anche grazie alla sapienza tecnica del c.t. francese Herve Renard.
La storia si è ripetuta, dopo 23 anni: anche nel 1992 gli Elefanti ivoriani batterono le Stelle Nere, e sempre dopo una serie infinita di rigori.
Stavolta è finita all’undicesimo tiro, quando rimanevano solamente i portieri. Una guerra di nervi tra i due estremi difensori, tra il giovane ghanese Brimah Razak e la ‘riserva’ Boubacar Barry: uno che è finito in porta per l’infortunio del titolare e che aveva chiuso la sfida addirittura coi crampi. Al momento decisivo Razak si è lasciato ipnotizzare dal collega ivoriano, che invece ha insaccato il suo rigore.
Alla lotteria ci si è arrivati dopo una partita tirata e piena di tensione: qualche occasione da una parte e dall’altra, anche se ai punti avrebbe meritato di più il Ghana, più incisivo dal centrocampo in su con i fratelli Ayew e Atzu. Per la Costa d’Avorio pericoloso il solo Gradel.
Niente di troppo significativo da sottolineare anche nei 30 minuti supplementari, in cui entrano da una parte e dall’altra i battitori dal dischetto: Gervinho si accomoda in panchina al posto di Tallo. Comincia la lotteria thriller: il Ghana va subito 2-0, segnano Wakaso e Jordan Ayew, sbagliano Wilfried Bony e proprio Tallo.
Sembra fatta per le Stelle Nere, e invece… sbagliano Acquah e Acheampong (pure lui entrato proprio per battere dal dischetto) e tutto pari. Da questo punto in poi, non sbaglia più nessuno, e tra questi Doumbia. Si arriva fino allo scontro tra portieri. Il più freddo, e il più eroico è Boubacar Barry: il suo tiro gli cambia la carriera, e riporta gli Elefanti in cima alla storia.