Luca Vanni

Un applauso, Luca Vanni!

Il lavoro paga e col sudore, la serietà e la professionalità si possono raggiungere grandi obiettivi. Non è una delle tante frasi fatte che si cerca di impartire a tutti coloro che stanno per intraprendere un percorso di studi o lavorativo, ma è la realtà di chi sa provare sulla sua pelle queste sensazioni. Ne sa qualcosa Luca Vanni, fino a ieri perfetto sconosciuto del mondo del tennis e balzato in pochi giorni sulle pagine dei media nazionali – e non solo – per la sua bellissima favola.

Una carriera passata sui campi da tennis, ma non quelli di prestigio – sia chiaro – bensì quelli dei tornei Futures e Challenger che di certo non permettono di vivere nell’agiatezza economica. Una carriera che in poco tempo lo catapulta dal #700 del ranking alla barriera del 100, un’utopia finora.

Infortuni, difficoltà e qualificazioni mai raggiunte finché un bel giorno, alle soglie dei 30 anni di età, arriva la prima qualificazione in un torneo ATP. E non uno qualunque, ma uno dei 4 Slam stagionali, gli Australian Open. Luca supera i turni  preliminari, calca un palcoscenico di grande importanza e riesce a superare il 1° turno: è la sua prima volta.

Qualcosa cambia da quel momento; la convinzione, innanzitutto. Ma quando anche i risultati sembrano rimborsarti di tutti quegli sforzi fatti per tanti anni, allora capisci che è il momento giusto per continuare, per insistere. E così i man draw centrati diventano due: si va in Brasile, a San Paolo, dove è in programma un 250 sulla terra rossa.

Lui, un gigante alto quasi due metri, preferirebbe il veloce, ma quando finalmente qualcosa gira dalla tua parte capisci che non conta la superficie, conta solo giocare ed avere qualcuno contro cui scatenare tutta la tua euforia. E così, uno ad uno, un turno dopo l’altro viene superato e si arriva ad un traguardo insperato solamente un paio di mesi prima: una finale ATP.

Ed è qui che la bellissima storia di Luca Vanni trova il suo epilogo. Poco importa se alla finale del Brasil Open esce sconfitto al tie-break contro l’uruguaiano Pablo Cuevas (64 36 76 il punteggio, per la cronaca). Importa che Luca è comunque vincitore, al di là di tutto.

About Andrea Fragasso

Check Also

Skateboarding in italia

Perché lo skateboarding nel 2024 è più vivo che mai

Lo skateboarding va ben oltre essere semplicemente uno sport; è un’arte, una forma di espressione …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *