La Juve c’è, e anche in Europa ruggisce da grande. La vittoria di ieri sera 2-1 contro il temuto Borussia Dortmund di Klopp dimostra che i bianconeri, se ci mettono gambe e concentrazione, possono ambire a posizioni di prestigio anche in Champions.
È chiaro che il 2-1 finale non mette per niente al sicuro la qualificazione. Nel ritorno del 18 marzo gli uomini di Allegri avranno di fronte l’impressionante Muro Giallo del Signal Iduna Park tedesco, e i gialloneri giocheranno decisamente a viso aperto per conquistare il passaggio ai quarti.
Ma il tecnico livornese può sorridere: tante le note positive arrivate nella serata dello Stadium. A cominciare da Alvaro Morata. Il giovane attaccante ex Real ha forse definitivamente scalzato Fernando Llorente nelle gerarchie sul compagno da affiancare all’inamovibile Tevez. L’intesa tra l’Apache e lo spagnolo si va affinando di partita in partita, e le azioni dei due rispettivi gol di ieri lo dimostrano ancora di più.
Peccato per lo scivolone sfortunato di Chiellini, che ha regalato a Reus il gol che tiene ancora in piedi la qualificazione dei vicecampioni di Germania e le apprensioni bianconere.
Dopo l’ottimo approccio del primo quarto d’ora, la Juve ha evidentemente accusato il colpo e passato un gran brutto momento – perdendo pure uno dei suoi uomini più in forma, Pirlo, fermato da un guaio muscolare; il Borussia si è fatto vedere in avanti a folate, pur senza impensierire troppo Buffon, prima dell’azione da manuale del nuovo vantaggio al 43’.
Anche la difesa, Chiello compreso, ha avuto pochissime sbavature, con Bonucci tra i migliori in campo. Il centrocampo ha tenuto molto bene, con Marchisio a indossare, bene, i panni del vice Pirlo e il subentrato Pereyra a spingere in attacco.
L’ex Udinese e Tevez hanno avuto anche le occasioni più nitide per arrotondare sul 3-1 e mettere la Juve in posizione più comoda per il ritorno, visto anche che nelle ultime due trasferte nella Ruhr ha perso 4-1 e 2-0, ma tant’è: i bianconeri visti ieri possono veramente giocarsela stavolta.