Il Manchester City non ci riesce proprio, a sfatare il tabù blaugrana: quando giocano contro il Barcellona, i Citizens perdono sempre, e finiscono sempre in dieci. È una storia che si ripete ormai da qualche anno: un assioma catalano che in Inghilterra ora hanno imparato a memoria.
Nella serata fredda dell’Etihad Stadium, finisce infatti 1-2 per la squadra spagnola, che ha dominato in lungo e in largo sugli uomini di Pellegrini. Luis Enrique si trova così la strada spianata verso i quarti, e rinvia ai mittenti tutti i mugugni dopo il ko interno col Malaga in campionato. Il Barca in Champions c’è sempre.
Il dominio è stato visibile soprattutto nel primo tempo, in cui il City ci ha capito poco o niente e il Barca ha fatto quello che voleva: la doppietta di Suarez ne è l’emblema, e certifica definitivamente la riabilitazione del Cannibale uruguaiano nell’Olimpo del calcio che conta.
L’aria di Inghilterra fa bene all’ex Liverpool, che tra il 16’ e il 29’ segna due gol da vero bomber, il primo dopo un rimpallo su cross dell’impressionante Messi e il secondo in spaccata su assistenza di Jordi Alba. La traversa di Dani Alves al 43’ timbra ancor di più l’egemonia catalana in campo, dove brilla in modo splendente l’estro del talento di Rosario, tra i migliori in campo.
Lo squillo di tromba del City al 69’, con il solito Aguero, addolcisce un po’ l’amara pillola per il tecnico Pellegrini, che però alla fine deve ringraziare il suo portiere, Joe Hart, bravo a stregare la Pulce argentina dal dischetto a tempo ormai scaduto: sulla ribattuta, Messi non fa il Messi e non cala il match point. Il City, nonostante i due gol incassati, ha ancora qualche timida speranza da portare al Camp Nou.