E alla fine intervenne Tavecchio. Il presidente della FIGC ha deciso di rinviare Genoa-Parma, che si sarebbe dovuta disputare domenica al Ferraris, venendo così incontro alla richiesta di calciatori e allenatori. Il numero 1 della Federazione ha scelto di prendersi tutta la responsabilità della decisione, che è grave ma comunque giusta.
Il presidente federale ha anche sottolineato, a margine del consiglio di Lega, che il Parma Calcio è allo sbando, ma che la stessa Figc non ha nessuna responsabilità per il default del club e per tutto quello che è successo dalla scorsa estate.
Si resta in attesa dei prossimi eventi, e l’unico soggetto credibile al momento pare il solo Tribunale, visto che i libri contabili ancora non sono stati portati in corte e non è si aperta alcuna procedura fallimentare. Tavecchio ha però garantito: «Rinviamo la partita con il Genoa, ma sarà l’ultima volta».
Una minaccia, o una promessa, che però dovrà essere rivalutata volta per volta. In questo caso, è andata così, dopo che i giocatori gialloblù avevano minacciato anche lo sciopero in caso di mancato slittamento della gara.
Parole di capitan Alessandro Lucarelli, che aveva sottolineato delle giuste condizioni per continuare a giocare. La situazione pare sarà congelata fino all’assemblea del prossimo 6 marzo: fino a quella data, Lucarelli e co. non sono disposti a scendere in campo.
Intanto, dopo le dichiarazioni dell’ex team manager Alessandro Melli, che hanno gettato ulteriore discredito sulla gestione societaria della coppia Ghirardi-Leonardi, continuano i sequestri al Tardini ad opera degli ufficiali giudiziari.
Dopo pullmini, automobili e attrezzature per la palestra, oggi sono stati malinconicamente smontati gli spogliatoi della prima squadra nello stadio parmigiano. L’Ennio Tardini si sta pian piano trasformando in un fantasma vuoto di mobili e pieno di ricordi.