sci nordico

Mondiali sci nordico, dominio Norvegia. E l’Italia…

Si è abbassato il sipario sull’edizione 2015 dei Campionati Mondiali di sci nordico svoltisi a Falun, in Svezia, dal 18 febbraio al 1 marzo. Un’edizione che ha visto un’assoluta nazione dominatrice, la Norvegia, capace di stravincere il medagliere con ben undici ori (sui ventuno in palio) e venti medaglie complessive. Al secondo posto la Germania, con cinque ori, seguita dai padroni di casa, con due medaglie del metallo più pregiato.

Leader incontrastato del Paese scandinavo, che fa dello sci il vero motore sportivo nazionale, è stato Petter Northug, ventinovenne fondista capace di imporsi in ben quattro gare: sprint individuale, sprint a squadre, fondo 10 km e fondo 50 km, la gara che ha concluso la rassegna. Alle soglie dei trent’anni, il fuoriclasse nordico allestisce una bacheca che ormai può contare su ben 13 ori iridati e due olimpici, che lo rendono uno dei massimi esponenti della storia di questa disciplina.

E l’Italia? Dopo l’edizione casalinga – Val di Fiemme 2013 – conclusa con uno zero nella tabella delle medaglie, obiettivo della spedizione azzurra era quello di fare meglio. Due erano le medaglie auspicate e due sono state quelle conquistate. Tutto secondo le previsioni, dunque.

A cominciare dal bronzo della coppia Dietmar Noeckler – Federico Pellegrino nello sprint a coppie, in cui i nostri due ragazzi sono stati  protagonisti di una gara di vertice. A Pellegrino, atleta di punta del nostro fondo, anche il merito di aver sfiorato una seconda medaglia nello sprint individuale, concluso con un quinto posto che non rende giustizia alle sue prove autorevoli condotte nelle fasi eliminatorie.

La medaglia più prestigiosa è, però, giunta dalla combinata nordica, disciplina in cui mai siamo andati a podio in tutte le precedenti edizioni. A registrare tale impresa è stato Alessandro Pittin, già bronzo olimpico a Vancouver 2010, capace di arrivare ad un soffio da quell’oro che pure avrebbe meritato.

Un’edizione tutto sommato soddisfacente, dunque, che ci ha visti al nono posto finale nel medagliere e che ha posto le basi per un – si spera migliore! – triennio che ci condurrà fino ai giochi olimpici del 2018.

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