Tutto come da pronostico. Nuovo Mondiale, vecchi verdetti. La stagione di Formula Uno, iniziata stamattina col GP di Australia a Melbourne, inizia così com’era finita quella precedente: nel segno delle Mercedes. Con Lewis Hamilton che riparte come aveva finito lo scorso novembre ad Abu Dhabi, ossia da vincitore, e con Nico Rosberg alle spalle a fargli da fido – mica tanto – scudiero.
Il divario tra i due si è mantenuto intorno ai 2-3 secondi: il detentore del titolo ha governato la gara senza andare mai in affanno. Un dominio assoluto, come a dire: venite a prendermi, se ci riuscite.
I tifosi italiani possono però rallegrarsi, visti i buonissimi segnali arrivati dalla Ferrari. La Rossa conferma di essere la seconda forza in pista, visto l’ottimo debutto ufficiale di Sebastian Vettel sulla monoposto del Cavallino: per il tedesco ex campione del mondo arriva un importantissimo podio, visto il terzo posto conquistato davanti alla Williams di Massa. È un risultato che a Maranello porterà tanto morale specie per il futuro.
Anche se la sbavatura tecnica durante i due pit stop dell’altro pilota della casa modenese, Kimi Raikkonen, merita di essere rivisitata ed evitata: il finlandese ha perso 5” per il mancato avvitamento del dado della ruota posteriore sinistra durante la prima sosta, e alla seconda è ripartito prima che l’operazione venisse completata. Tanto che dopo tre giri Kimi è stato costretto a fermarsi.
La gara è stata comunque contraddistinta da varie defezioni: appena 11 le macchine giunte al traguardo. Detto delle Manor che non hanno mai fatto un metro sull’asfalto per tutto il weeekend, prima del via anche Valtteri Bottas su Williams ha dato forfait, per i problemi alla schiena riscontrati ieri.
Durante il giro di schieramento, prima Kevin Magnussen su McLaren e poi Daniil Kyvat hanno visto andare in tilt le proprie monoposto.
Pronti via, e piccolo contatto tutto Ferrari tra Vettel e Raikkonen; poi il finlandese ha toccato la Sauber di Felipe Nasr, che a sua volta ha centrato la Lotus di Pastor Maldonado, spedendolo addosso al muro. Felipe Nasr è appunto la sorpresa di giornata, quinto con la sua Sauber. Un altro elvetico tra i primi dieci, è Marcus Ericsson ottavo.
La Toro Rosso finisce nona con Carlos Sainz, rimasto tradito da un pit stop disastroso che gli ha fatto perdere oltre 30”. Ritirato invece Max Verstappen, che con un’ottima gara era risalito al 6° posto, prima del cedimento del motore. Ultimo, lontanissimo a 2 giri e unico pilota fuori dai punti, Jenson Button con la McLaren-Honda. I ritardi della MP4-30 sono imbarazzanti rispetto a tutte le altre. E le Frecce d’Argento sono addirittura di un altro pianeta.
Ecco l’ordine di arrivo
Pos | Pilota | Scuderia | Giri | Distacco |
1 | Lewis Hamilton | Mercedes | 58 | 1h 31:54.067 |
2 | Nico Rosberg | Mercedes | 58 | +1.360 |
3 | Sebastian Vettel | Ferrari | 58 | +34.523 |
4 | Felipe Massa | Williams-Mercedes | 58 | +38.196 |
5 | Felipe Nasr | Sauber-Ferrari | 58 | +1:35.149 |
6 | Daniel Ricciardo | Red Bull-Renault | 57 | 1 Lap |
7 | Nico Hülkenberg | Force India-Mercedes | 57 | 1 Lap |
8 | Marcus Ericsson | Sauber-Ferrari | 57 | 1 Lap |
9 | Carlos Sainz Jr. | Toro Rosso-Renault | 57 | 1 Lap |
10 | Sergio Pérez | Force India-Mercedes | 57 | 1 Lap |
11 | Jenson Button | McLaren-Honda | 56 | 2 Laps |
12 | Kimi Räikkönen | Ferrari | 49 | Ruota non avvitata |
13 | Max Verstappen | Toro Rosso-Renault | 32 | Motore |
14 | Romain Grosjean | Lotus-Mercedes | 0 | Cambio |
15 | Pastor Maldonado | Lotus-Mercedes | 0 | Incidente |
16 | Daniil Kvyat | Red Bull/Renault | 0 | Non partito – Cambio |
17 | Kevin Magnussen | McLaren/Honda | 0 | Non partito – Motore |
18 | Valtteri Bottas | Williams/Mercedes | 0 | Non partito – Infortunato |