Il calcio inglese è in crisi. Almeno a livello europeo. L’ultimo turno di Champions League ed Europa League ha certificato l’attuale decadenza continentale del calcio d’Oltremanica, che fino a pochi anni fa mieteva vittime eccellenti e dava l’esempio a tutto il Continente.
Il default è nei risultati, perché la Premier resta il campionato più ricco – e più bello – d’Europa, ma certo risuona inquietante nella terra d’Albione. Tanto che oggi, nell’urna di Nyon, non c’era nessuna squadra inglese.
Il forfait è ufficializzato dall’assenza di squadre inglesi nelle due competizioni transnazionali: delle tre squadre che avevano trovato accesso agli ottavi, Arsenal City e Chelsea, non una è riuscita a passare oltre e qualificarsi tra le prime 8 della Champions. Idem per l’Everton, che pure aveva vinto l’andata con la Dinamo Kiev 2-1.
L’eliminazione però è giunta con percorsi differenti. L’Arsenal si è complicato decisamente la vita, finendo eliminato da una squadra, il Monaco, che giocava contro i favori del pronostico. All’Emirates i Gunners sono incappati in una grave disfatta, per colpe tutte loro, facendosi infilare per ben 3 volte e finendo così per compromettere un passaggio del turno che sulla carta sembrava agevole.
L’eliminazione del City era quasi certamente preventabile, visto che i Citizens affrontavano il Barcellona, desideroso di riprendersi un trofeo che nella bacheca del Camp Nou manca dal 2011. Un Messi tornato in forma eccezionale unito alla parata decisiva di der Stegen e alla solidità del resto della squadra hanno manifestato tutto il divario dalla squadra di Pellegrini, cui ora non resta che la rincorsa disperata al Chelsea.
Il Chelsea, appunto: altra nota dolente del calcio inglese. La squadra di Mourinho ha gettato alle ortiche una qualificazione che sembrava quasi in cassaforte, visto che giocava in casa e contro un avversario rimasto in dieci per un’ora circa. Gli errori difensivi e la solita stizza mourinhiana hanno fatto sciogliere come neve al sole i sogni Blues.
Non ha fatto una bella figura neppure l’Everton, che dopo la vittoria dell’andata è tragicamente sprofondato a Kiev contro la Dinamo: un 5-2 a favore degli ucraini che non lascia adito a recriminazioni.
Quest’anno poi si è fatta sentire anche l’assenza del Manchester United, fuori dalle coppe per la stagione scorsa fallimentare, e l’eliminazione al primo turno Champions del Liverpool, che pure ha ben altra storia da portare avanti. Insomma, la perfida Albione non mette più paura nell’Europa del pallone.