Un sogno divenuto realtà: dopo due anni di buio, Sebastian Vettel regala una grandissima gioia ai tifosi Ferrari, riportando in alto la Rossa al GP di Malesia, seconda prova del Campionato Mondiale di Formula 1. Sono costrette ad inchinarsi al pilota tedesco le due Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg.
Ci eravamo lasciati, appena quindici giorni fa, al Gran premio di debutto in Australia, con una Mercedes all’apparenza imprendibile ed una Ferrari audace, pronta a candidarsi come seconda forza del campionato dopo mesi di crisi profonda, che hanno portato ad un riassetto completo dello staff. In sole due settimane, il gap sembra già miracolosamente colmato: vettura affidabile, tattica di gara semplicemente perfetta e pilota irresistibile hanno permesso al Cavallino Rampante di conquistare il successo ben due anni dopo l’ultimo ottenuto in terra di Spagna da Fernando Alonso.
Si diceva della tattica di gara. Beh, la scuderia guidata da Maurizio Arrivabene ha avuto l’idea vincente di anticipare i rivali Mercedes puntando su due pit-stop anziché i tre scelti dall’attuale campione del mondo: una scelta che ha pagato, grazie alla quale si è riusciti, sotto la bandierina a scacchi, a conservare quei preziosissimi 9″ di vantaggio per raggiungere il successo. L’estro del pilota teutonico, poi, ha completato una giornata che forse neanche i più ottimisti potevano aspettarsi quest’oggi.
E Sebastian Vettel, aggiornando il suo invidiabile ruolino di marcia – la prima vittoria con la Rossa è la sua 40^ in carriera, meno uno dal mito Ayrton Senna – apre nuovi scenari nel Mondiale: è ancora in testa Lewis Hamilton con 43 punti, ma il britannico ha ora soli tre punti di vantaggio dal pilota Ferrari. Nico Rosberg segue a quota 33, poi Felipe Massa a 20 e Kimi Raikkonen a 12.
Ottima la gara del finlandese: dopo un inizio a dir poco sfortunato a causa di una foratura, chiude in quarta posizione, conquistando i suoi primi punti iridati.
Un applauso, infine, per Fernando Alonso: non importa il risultato per l’asturiano – in questo momento la McLaren-Honda è ben lontana dall’essere competitiva – ma esser tornato in pista è già un successo.