L’attesa sta per terminare: domani 5 aprile, domenica di Pasqua, gli occhi di tutti gli appassionati di ciclismo saranno rivolti in Belgio, per la messa in scena della seconda classica-monumento della stagione, il Giro delle Fiandre. Abbiamo precedentemente analizzato il percorso e il lotto dei favoriti ed ora non rimane che puntare l’attenzione sulle dichiarazioni rilasciate da questi ultimi prima del via: come stanno vivendo la vigilia?
Numeri alla mano, si presenta con i favori del pronostico Alexander Kristoff: le otto vittorie in stagione – di cui le ultime tre in questa settimana alla Tre Giorni di La Panne – lo rendono certamente l’avversario da battere, sebbene lui non voglia sbilanciarsi. “Penso di essere forte come lo scorso anno: né meglio, né peggio, ma sono i miei sprint ad essere migliorati – sentenzia il norvegese della Katusha – Abbiamo lavorato molto sul treno delle volate e con Jacopo Guarnieri molte cose sono cambiate; lui è perfetto a pilotarmi”.
Riguardo alla lunga prova che si appresta ad affrontare, osserva di aver già corso il Fiandre negli ultimi tre anni e di avere un certo feeling, quindi, con i muri. “Non è facile vincere il Fiandre, ma spero che le mie gambe siano ancora le stesse. Mi sento bene, ma non sono imbattibile. Guardate la Sanremo: può succedere anche al Fiandre”. Ma dall’altra parte, conclude, in quell’occasione non ero ancora al top. Ora lo sono“.
Ora è al top, dunque. I contendenti sono avvertiti. A cominciare da Peter Sagan, per esempio, che forse, meno carico di responsabilità per via del suo momento di forma tutt’altro che brillante, proverà a far saltare il banco. Tutta la sua squadra, la Tinkoff-Saxo, confida in lui, convinta che i cattivi risultati siano dovuti a “mancanza di fortuna” più che a scarsità di condizione atletica. Il direttore sportivo Tristan Hoffman fa notare come le sorprese possono sempre accadere, i favoriti possono incorrere in guai meccanici, ma normalmente “il più forte” riesce sempre ad arrivare al finale.
Se quello che probabilmente è il terzo favorito, John Degenkolb (Giant-Alpecin) ha dalla sua già la vittoria alla Sanremo, chi potrebbe continuare a stupire dopo la vittoria ad Harelbeke ed il terzo posto a Gand è Geraint Thomas, che può contare su una squadra, il Team Sky, “molto forte a sostegno”. Considerando “un onore avere un corridore come Wiggins al mio fianco“, il gallese è convinto di potersi giocare le sue carte e di “stare con i migliori nei tratti più duri“, consapevole di dover stare “attento ai pericoli” che si avranno davanti passo dopo passo.
L’Italia avrà, presumibilmente, quattro carte da giocare. Con un Luca Paolini che ha dalla sua un’invidiabile condizione – palesata in occasione dello straordinario successo alla Gand-Wevelgem – che sarà, però, con ogni probabilità messa al servizio del leader di squadra Kristoff, ed un Filippo Pozzato da valutare dopo i problemi gastrointestinali che l’hanno bloccato nell’ultima settimana, restano due nomi.
Daniel Oss dividerà le sue chances con il corridore di casa Greg Van Avermaet (“Vado per vincere“, dichiara a tal proposito il corridore belga, secondo lo scorso anno e intenzionato a dare battaglia nella corsa che passa per le sue strade e che “meglio si adatta alle caratteristiche” personali). Il trentino appare molto soddisfatto del suo inizio di stagione, confermando di godere di “un’ottima condizione fisica”, ma manifestando la sua intenzione di andare alla ricerca del risultato: “Non posso che essere contento delle mie prestazioni – afferma il corridore della Bmc – ma non nego di essere un po’ deluso. Me ne faccio poco delle prestazioni e dei piazzamenti: vorrei concretizzare con un risultato“.
Suo conterraneo è Matteo Trentin, che in Etixx-QuickStep dovrà dividere i gradi di leader con i vari Zdenek Stybar e Niki Terpstra. “E’ una corsa che mi piace particolarmente“, dichiara il corridore a proposito della Classica dei Muri, aggiungendo di sperare di “riuscire a giocare al meglio” le sue carte. “Qui al Nord ogni metro di gara, ogni pietra, ogni stradina può nascondere un’insidia e una possibilità. Devi essere sempre presente, non sono ammesse distrazioni“, conclude poi il talento azzurro.
“Esserci è già un onore“, oltre che “un sogno e un’ambizione”, è infine il commento di Giovanni Ellena, direttore sportivo della Androni-Sidermec, che avrà in Oscar Gatto il suo leader.