Nella doppia notte Champions appena passata, è stata la stella che ha brillato più delle altre. Non che i compagni di squadra Messi e Neymar abbiano steccato – tutt’altro: vedasi l’azione dello 0-1 che ha dato il là alla super serata Barca a Parigi, con il pendolo della bilancia ora tutto dalla parte dei catalani – ma di sicuro il protagonista vero dell’andata dei quarti di Champions è stato Luis Suarez.
Il Pistolero venuto dall’Uruguay si è pappato tutta la scena del Parco dei Principi, mettendo in mostra una condizione invidiabile e un killer istinct midiciale: la doppietta che ha steso il Paris Saint Germain di Blanc è di pregevolissima fattura.
Chiedetelo a David Luiz, entrato a sostituire dopo il vantaggio blaugrana l’infortunato Thiago Silva: il centrale ex Chelsea, eroe di Stamford Bridge contro i Blues agli ottavi, ha passato una serata da incubo, facendosi infilare, e ridicolizzare, per ben due volte con altrettanti tunnel beffardi dal giocatore del Barcellona.
Due gol bellissimi, del Cannibale, che forse è definitivamente guarito da quel “mal coi denti” che l’ha contraddistinto un po’ in tutta la sua carriera: da Ivanovic in un Chelsea-Liverpool di qualche anno a Chiellini all’ultimo Mondiale brasiliano, in tantissimi hanno loro malgrado provato sulla propria pelle – anzi, nella propria carne – i morsi del ragazzo uruguaiano.
Da quell’Italia-Uruguay della scorsa estate, sembra passato un secolo: approdato in blaugrana, sembra che Suarez abbia messo veramente la testa a posto. Anche se a mordere, il Pistolero morde ancora: ma sono morsi di tecnica, velocità e bravura.
Fantastiche le due azzannate che l’uruguagio ha inferto ieri sera. Col primo gol ha ridicolizzato David Luiz con un tunnel, evitato Marquinhos, tenuto a bada Maxwell e piattone destro. Col secondo è fuggito ai centrali – altro tocco da manuale sotto le gambe di Luiz – e appena entrato in area ha piazzato sotto l’incrocio.
A rivedere i gol uno stropiccia davvero le orecchie: tutto merito del Pistolero. Che non morde più coi denti, ma coi piedi. E gli riesce davvero bene.