Kovacic Suso Inter-Milan

Derby Milano, l’analisi: lo 0-0 scontenta tutti

Un pareggio scialbo, con poca verve agonistica, poche clamorose occasioni – più che altro di marca interista – e spettacolo solo nelle coreografie delle due curve. Questo, realisticamente e in poche righe, il sunto del derby di Milano.

Ai punti, come detto, avrebbe meritato di più l’Inter di Mancini, che specie nel secondo tempo ha pigiato sull’acceleratore cercando una vittoria buona più che altro per l’orgoglio, e non per altro.

I nerazzurri avevano pure segnato su autogol di Mexes, ma Banti ha annullato il gol per la trattenuta di Palacio su Van Ginkel. E ai nerazzurri manca probabilmente anche un rigore per una mano galeotta di Antonelli su Hernanes nel primo tempo.

E sì che anche il Milan aveva segnato nel primo tempo, con il tap-in vincente di Alex su calcio d’angolo: rete non convalidata per fuorigioco.

Alla fine il pari scontenta tanto i nerazzurri di Mancini, che a fine partita con tono serafico e deluso è tornato sull’episodio incriminato: «Speriamo sia quest’anno così e il prossimo differente. Spero che tutta la sfortuna, i rigori non dati, il prossimo anno siano dalla parte nostra».

Il tecnico jesino ritiene però che il derby abbia messo in luce un’Inter coraggiosa e volitiva, specie nei primi 25’ e nel secondo tempo, in una gara nella quale i suoi giocatori – compreso l’esordiente dal primo minuto Gnoukouri – hanno dato tutto quello che avevano. Lo stesso presidente onorario Moretti, a margine della partita, si è dichiarato ottimista sulle possibilità di rinnovamento della squadra nerazzurra.

Toni invece decisamente più bui in casa Milan. Dopo le dichiarazioni della vigilia, in cui Inzaghi aveva promesso che la squadra avrebbe fatto divertire il presidente Berlusconi – a proposito: fino a quando? – giocando fino alla morte, ci si aspettava qualcosa di più.

I rossoneri invece, dopo una seconda parte di prima frazione più pimpante, si sono arroccati in difesa e sono sembrati in costante apprensione sulle folate nerazzurre. Buona la prova dal primo minuto di Suso, ma l’esperimento di Menez falso nueve è di nuovo fallito. A riprova che, se il francese non carbura, tutta la squadra ne risente.

Anche lo stesso Galliani a fine gara ha fatto vedere di essere spazientito: «C’è poco da dire, c’è da piangere. D’altronde c’è poco da aspettarsi da chi è nono e decimo». Ovvio riferimento ai cugini, è chiaro, ma soprattutto al suo Milan, in evidenti difficoltà nell’identità di gioco.

Nelle prossime ore sono attese notizie anche sul fronte societario: potrebbe essere la settimana decisiva per l’ingresso dei cinesi in società. Barbara Berlusconi è fiduciosa. I tifosi, dopo il derby, lo sono ancora di meno.

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