Una Roma che era partita con tante speranze ad inizio stagione, la volontà di giocarsela con la Juventus e una Champions League da onorare. Diciamo che oggi invece tutti, giocatori, tifosi e dirigenti, non vedono l’ora che questa stagione da incubo si concluda.
In realtà guardando la classifica dal di fuori ancora qualcosa si potrebbe fare, seconda a pari punti con la Lazio, ma il punto è un altro: la Roma ha troppi problemi e arranca, le avversarie volano (o quasi).
La Lazio dopo 8 vittorie consecutive in campionato ed aver conquistato la finale di Coppa Italia, è caduta a Torino contro i campioni d’Italia. Ci può stare.
La Roma aveva la grande occasione di effettuare il controsorpasso alla Lazio, dopo esser finiti per la prima volta con Garcia in panchina al terzo posto. Non è servito, con una Roma statica e brutta vista ieri all’Olimpico contro l’Atalanta. Ferma sulle gambe e incapace di far male ai bergamaschi. Nemmeno il vantaggio, su calcio di rigore, è riuscito a svegliare i giallorossi che non sanno più segnare su azione.
Doumbia, acquistato per rafforzare il reparto, ha giocato dodici minuti complessivi, Iturbe inconcludente, Ljajic poco incisivo e anche il capitano, Francesco Totti, oltre il rigore trasformato, ha fatto poco.
A tutto questo si aggiungono i tifosi che non contribuiscono a rassenerare l’ambiente.
Gli ultrà ieri si sono dati appuntamento al Ponte Duca D’Aosta alle 13 davanti allo stadio Olimpico, accusando il presidente Pallotta (“Pallotta Maiale”) e il Napoli (“Anche se sei l’unico rappresentante di una minoranza… la verità è verità”).
Insomma, una situazione, dentro e fuori dal campo, che non aiuteranno la Roma a raggiungere il secondo posto con il serio rischio di perdere anche il terzo, con un Napoli in forma a soli 5 punti.